DI NICOLA FRATOIANNI
Il segretario generale della Nato viene in Italia a dettare l’agenda.
L’incontro fra Meloni e Rutte ha chiarito una volta di più quale siano le intenzioni del governo italiano: obbedire all’imperativo di portare la spesa militare al 2% del PIL.
Non è un caso se il segretario generale della NATO oggi in conferenza stampa abbia ribadito l’ordine di aumentare la spesa militare.
Ma Meloni è una scolara volitiva e aveva già fatto il suo, visti i generosi regali che la legge di bilancio fa all’industria delle armi.
40 miliardi nei prossimi 3 anni, mentre si taglia con ferocia sulla sanità e sui servizi pubblici essenziali.
Fa impressione quanto questa destra sia accondiscendente e obbediente con l’industria delle armi, mentre continua a mentire sui tagli alla sanità, nonostante tutti gli analisti li abbiano già sbugiardati e smascherati.
Il dramma vero è che non è finita qui: Meloni aumenterà ulteriormente le spese militari, mentre milioni di persone non arrivano alla fine del mese e rinunciano a curarsi.
Sono scelte sbagliate e ingiuste, cui tutta l’opposizione ha il dovere di opporsi.
Perché la scelta sarà sempre di più polarizzata fra armarsi o curarsi.
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Nicola Fratoianni
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