DI MARIO PIAZZA
Tempi duri per chi come me si appassiona alla politica e ama discuterne, l’idea di mettere uno scherzo della natura come Trump al centro dei miei pensieri per i prossimi quattro anni è devastante.
C’è chi ritiene l’America un prezioso alleato e chi invece la considera un arrogante colonizzatore, entrambi hanno buone ragioni ed entrambi dovrebbero avere la pelle d’oca per ciò che è accaduto.
E’ paradossale che i primi per salvaguardare l’alleanza siano costretti a dirci tra le righe che in fondo Trump è solo un ciarlatano che non manterrà ciò che ha promesso e minacciato, e che i secondi abbiano paura che il famigerato colonizzatore li abbandoni al proprio destino economico e militare.
Ridono insieme due paesi agli antipodi come Russia e Israele, piangono insieme Ucraina e Palestina che più diverse non potrebbero essere.
La Cina, peggior nemico di Trump, si frega le mani per come si sono messe le cose e l’Europa, ammesso che sia mai esistita, fa ciò che sa fare meglio: balbetta.
E’ il teatro dell’assurdo, come assurdo è chi scriverà il copione dei prossimi quattro anni.
E per la politica internazionale è tutto, almeno per ora.
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Mario Piazza