DI MARINO BARTOLETTI
E’ sembrato quasi intimidito (di certo sinceramente emozionato) Claudio Baglioni quando al teatro Carani di Sassuolo ha ricevuto dalle mani di Bruna Pataccini il premio intitolato a suo marito, Pierangelo Bertoli.
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“Provo molta soggezione” ha detto facendosi molto serio dopo aver reso omaggio al suo indimenticabile collega con l’interpretazione di “A muso duro” assieme al figlio Alberto Bertoli . La stessa canzone-manifesto che Claudio aveva (fermamente) chiesto di cantare a tutti i suoi colleghi al termine del concerto del 2012 per raccogliere fondi dopo il terremoto dell’Emilia.
Una serata bellissima, di musica e parole, nella quale Claudio ha dato prova della sua umanità e della sua generosità. Fra aneddoti e ricordi di una vita, tutti raccontati sul filo della passione e spesso dell’ironia, c’è stato spazio anche per le sue canzoni più iconiche eseguite semplicemente al piano. E fra un “Avrai” e un “Questo piccolo grande amore”, un “E tu” e “Strada facendo” (praticamente un piccolo, prezioso, inatteso concerto) ha regalato persino pepite inedite per ricordare i suoi inizi, compresa una “Yesterday” che ha sbalordito tutti.
Che dire? Io c’ero. Anzi ero proprio su quel palco. Con amicizia, delicatezza, ammirazione, complicità e orgoglio. Il mio premio sono stati l’abbraccio fraterno di Claudio e gli occhi lucidi in platea.
Sono sicuro che il ruvido Pierangelo avrebbe approvato e sorriso.
Beato chi c’era!
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Marino Bartoletti