Una risata di Putin ci seppellirà

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

L’amara lezione impartita dal conflitto Mosca/Kiev è che la sovranità del popolo ucraino è una barzelletta.
Nell’eterna contrapposizione tra superpotenze arroganti il destino dell’Ucraina non è mai stato deciso dal suo popolo. Lo testimoniano oltre due anni di propagandata inflessibilità occidentale dissipata come una scoreggia nell’universo dall’avvento del presidente Trump.
L’occidente ammutolito si prepari al riposizionamento della Russia sullo scacchiere internazionale. “Il fallimento di Mosca? La sovranità al popolo, la democrazia? ”– chiesero gli ucraini a Giorgia Meloni, “Stavamo scherzando!” Rispose lei.
Dalla chiusura al dialogo con Mosca, a Trump che dialoga con Mosca il passo non è stato breve ma la dice lunga sul quanto pesino Zelensky, presidente col mandato scaduto, e la volontà del popolo ucraino sul futuro del loro paese.
D’altra parte se il popolo avesse avuto un ruolo si sarebbe chiesto il suo parere in regolari elezioni rimandate con escamotages ormai insostenibili. E se nel 2019 Zelensky è stato conferma di ingerenze Usa in Ucraina e una vittoria strategica contro le spire Russe, nel 2024 Trump dimostra cinicamente che le aspirazioni di pace del popolo ucraino dipendono dal presidente americano in carica e da quanto questo sia in buoni rapporti con Mosca.
Tristemente Il popolo ucraino non ha mai potuto decidere se l’oggetto del contendere, cioè l’ipotesi d’ingresso dell’Ucraina in Nato fosse così importante da comportare l’accettazione di un escalation militare ben più grave della guerra civile che infiammava l’Ucraina dal 2014. L’argomento era appannaggio esclusivo di Washington e Mosca, con la UE spettatrice invertebrata e incapace di dirimere la questione per riportarla nell’alveo del pacifismo ispiratore della comunità Europea. Il pacifismo è diventato nemico e oggetto di scherno da parte di coloro che evocavano con retorica suggestionante la belligeranza in difesa della democrazia costi quel che costi, ma impedivano al popolo ucraino di esprimere un’opinione sul perdurare della guerra in cui erano stati coinvolti.
E così oltre dannosa propaganda gli ucraini guadagnano devastazione e innumerevoli morti su cui i samaritani occidentali hanno progettato opere di ricostruzione colossali e ben remunerative. Pare infatti che l’Ucraina alla faccia della democrazia uscirà dal conflitto in brandelli economici e geografici. Peccato che tale ipotesi oggi messa sul piatto proprio dal neopresidente Usa non comporti iscriverlo con ignominia sulle black list di filoputiniani; effettivamente più Yankee di lui non c’è nessuno.
Ecco come stanno le cose: il presidente Trump ha davvero chiamato Putin per discutere di pace. Eppure da Biden, Zelensky e megafoni ci siamo sentiti raccontare la barzelletta che trattare con Mosca non fosse possibile. Chi paga il prezzo dell’umorismo Usa? L’Ucraina. E se Zelensky aveva aspramente criticato Gutierrez e l’Onu per il dialogo con Mosca, di certo si astiene su Trump.
Il dato più tragicomico è nelle informazioni che filtrano da Washington. Lo stesso Trump ha sostenuto che illustrerà personalmente il piano di Pace al presidente Russo e tale progetto prevedrebbe oltre l’estinzione del conflitto armato anche la cessione dei territori ucraini occupati da Mosca, Crimea compresa. Ossia tutto ciò che chiedeva Putin su cui ieri Biden, Zelensky e la Ue non sarebbero mai stati disposti a trattare e su cui oggi con Trump invece bisogna improvvisamente discutere. E questa è l’altra barzelletta in cui la Ue figura come un pagliaccio miserabile.
Nel piano di Trump c’è anche un regalo la Ue. Tra Russia e Ucraina dovrebbe sussistere una zona cuscinetto presidiata da militari europei perché dal punto di vista trumpiano la difesa della Ue è appannaggio esclusivo dei paesi membri già impegnati nell’isteria della corsa al riarmo. Ecco, sono proprio curioso di capire se la Ue sarà così determinata a difendere le aspirazioni democratiche di Zelensky da impedire che il piano di Trump veda la luce. Ma dato che Mosca ha già considerato le proposte di Trump meritevoli d’attenzione, mi punge vaghezza che una risata di Putin ci seppellirà.
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Gioacchino Musumeci