L’informazione nelle democrazie decadute e il divieto di solidaraietà

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

DALLO SCOPPIO DELLA GUERRA IN UCRAINA ci intimano di non osservare la realtà o di restringere l’osservazione ai confini stabiliti dai mezzi di informazione.
Il 12 Novembre il direttore del TG1 Chiocci, in un audizione in commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza in collegamento con la senatrice Segre, ha sostenuto che “i cittadini sono sottoposti a campagne di disinformazione e fake news di cui assorbono inconsapevolmente contenuti. E’ necessario dunque che i cittadini siano esposti tempestivamente a un opera di informazione giusta, che restituisca una visione corretta dei fatti consentendo loro di formarsi un opinione personale”.
Essenzialmente il direttore sostiene che dobbiamo essere rieducati a pensare in modo giusto dalla corretta informazione (cioè quella della Rai da cui assorbire contenuti consapevolmente?! Il contrario di ciò che offre la Tv). Sfortunatamente la Rai, in quanto politicizzata non può ergersi a strumento principe dell’informazione “giusta”. L’ informazione è sempre orientata dal governo in carica e i cittadini, dato il presupposto, deriverebbero felicemente l’opinione personale da fantocci di politici (e nessuno si salva sull’argomento) che non possono concepire la Rai non lottizzata, Dio ce ne guardi!
Non solo siamo presi in giro ma paghiamo perfino un canone perché si prosegua con la necessità di condizionamento, tempestivo attenzione, della massa.
A proposito non è opinione ma fatto che destini di interi popoli si giochino a tavolino tra grandi della terra che si accordano sulle proprie convenienze. Una logica non certo di oggi che trascina con se errori ed orrori senza fine.
Il sottofondo a cupi cortei di leader mondiali è il brusio dell’impotenza popolare scandito dal ritmo dalle regole social. Ma non si vede alcuna vera forma di incisiva protesta collettiva oggi più che mai necessaria. Oggi “protesta” è confusa con eversione, i politici sono pavidi, non possiedono forza o spessore necessari e sufficienti per sostenere una massa frustrata, ma questo è un altro tema.
Le regole della democrazia obbligano i popoli a subire il peso di troppi macigni e l’unica valvola di sfogo concessa era sintetizzata nel dogma della libertà di manifestare pensiero e opinione. Ma oggi perfino questa libertà è lesionata. Sembra che la strategia dell’imporre stia per giungere al culmine nello sgomento di cittadini timorosi di ribellarsi finalmente svincolati da strumenti di controllo, siano questi decreti e norme o ideologie prevaricanti divulgate dai governi in carica.
Osserviamo gli accadimenti in Israele. Si sta verificando una strage di proporzioni bibliche, un inferno a cielo aperto come quello che gli Yemeniti, verso i quali non v’è alcun interesse americano o europeo, vivono da anni.
Nella striscia di Gaza cadaveri marciscono tra rovine sulle strade divelte, gli ospedali sono distrutti, gli aiuti umanitari distribuiti col contagocce in uno stillicidio senza fine. Con la guerra giunge la fame nera, i palestinesi vedono i loro bambini morire rinchiusi in un gigantesco campo di concentramento di cenere e sangue che potrebbe ardere ben oltre l’insopportabile estensione di oggi.
Davanti a tutto questo le autorità democratiche vogliono rieducarci a pensare che Gaza e i suoi morti siano accettabili perché Israele è da sempre innocente e lo sarà per sempre. Ma qualora osservassimo inorriditi gli eventi di Gaza e cominciassimo a manifestare dissenso, ci viene comunicato subdolamente che il nostro disappunto, l’orrore che proviamo vanno soffocati perché siamo condizionati da informazione scorretta. I nostri sentimenti al riguardo non sono che disgustoso antisemitismo per cui saremo facilmente minacciati, condannati e forse perfino uccisi. Nelle democrazie senza speranze per i palestinesi e tutti quelli come loro, alla restrizione del pensiero libero si associa l’assassinio della solidarietà umana verso gli innocenti.
Per tutto questo schifo ringrazio la corretta informazione.
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Gioacchino Musumeci