DI GUIDO SARACENI
Ieri abbiamo vinto in Umbria e in Emilia Romagna. I commenti di tanti elettori del centro sinistra sono stati di questo tenore: “eh ma questa non è vera sinistra”; “comunque hanno votato in pochi”; “si tratta di regioni rosse”.
Ora, a parte il fatto che l’Umbria è stata riconquistata, mai come in queste occasioni appare chiara la grande differenza che separa l’elettorato di destra da quello di sinistra.
In due anni di governo ne abbiamo viste di tutti i colori: gente indagata per reati di ogni tipo; amanti, parenti e amici che fanno carriera alla faccia del merito; dichiarazioni imbarazzanti e silenzi ancor più imbarazzanti sul fascismo.
Il vuoto pneumatico in tema di sicurezza (sul lavoro), scuola e sanità.
Investimenti ingenti in progetti del tutto inutili – come il ponte sullo stretto o i centri di prima accoglienza in Albania. Il settore dei trasporti paralizzato…
Di fronte a tutto questo, loro sono rimasti impassibili, uniti, compatti. Mai una polemica, un passo indietro, un tentennamento. Tutti schierati con Giorgia: nessuno si dimette, nessuno ammette di avere mezza responsabilità, funziona tutto alla grande.
Noi, invece, anche nella vittoria – figuratevi nelle sconfitte – ci teniamo a parlare male di noi stessi, a dividerci, a fare autocritica. Siamo “consapevoli”?
No, siamo stupidi. Non abbiamo ancora capito le regole del gioco, non abbiamo compreso che il sistema è binario.
Il PD ed MS5 sono alternativi ad una destra reazionaria, arrogante e nostalgica, che sta facendo e farà danni gravissimi al Paese.
È così difficile da capire?
Se vuoi rimboccarti le maniche per costruire la “vera sinistra”, sei libero di farlo.
Io sono con te.
Ma fino a quando non lo farai, abbi la compiacenza di tacere, andare a votare ed aiutarci concretamente a resistere.
19.11.2024
Ora e sempre.
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Prof. Guido Saraceni, dal suo Blog personale