La Costituente indigesta

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

All’indomani del raggiungimento del quorum che mette la parola fine sulle ipotesi di veti del garante Beppe Grillo, Davide Casaleggio ha criticato duramente la Costituente che poggia le basi per la nascita di un Movimento finalmente diverso.
Sembra che l’ipotesi del rinnovamento oggi concretizzatasi in realtà abbia provocato nei refrattari affetti da pregiudizio ferite narcisistiche importanti.
E’ particolarmente curioso che in occasione del voto di circa 90mila iscritti Casaleggio Junior abbia accusato Conte “di abbandonare” la democrazia dal basso, un principio fondante del M5S, trasformandola in una “finzione”. Casaleggio ha affermato testualmente che “Si abbandonano la democrazia dal basso e l’idea di far decidere gli iscritti, e si finge una democrazia. Si decidono dall’alto quali debbano essere le alleanze, ad esempio. È una finzione far decidere i quesiti da 300 anonimi.”
Approfitto dell’occasione per segnalare che Casaleggio, come tanti altri, sembra particolarmente attento ai principi fondanti del Movimento; in compenso tralascia principi più generali. Il primo è che non si dovrebbero dire bugie. Infatti è paradossale sostenere che sia stata abbandonata la democrazia dal basso se gli iscritti hanno deciso autonomamente su quesiti che riguardano le alleanze e le regole interne del Movimento.
Col ribaltamento della realtà Casaleggio lede un secondo importantissimo principio, cioè il rispetto degli elettori. Dato che a questi si chiede fiducia sarebbe stato e sarebbe ancora il caso di non provare a manipolarli, lascerei l’esercizio alla terna Meloni Salvini e Tajani che nella fattispecie è più incisiva.
L’occasione mi è propizia per segnalare altresì che il principio del rispetto, soprattutto di avversari politici per quanto scorretti e altro, non è mai stata una bandiera del grillismo originale. La postura arrogante e la presunzione di superiorità che Grillo ha instillato nei suoi pupi e sostenitori non era che la clonazione dell’insopportabile protervia della classe dirigente che il comico genovese stigmatizzava dai palchi. La stessa arroganza con cui Grillo ha lesionato più volte l’immagine pubblica di Conte, lontanissimo, E PER FORTUNA, dal ruolo del manipolatore di cittadini che senza vessillo da agitare vivono esuli nel limbo dell’astensionismo politico. Ma guai osservarlo, la risposta di alcuni è tale quale quella di uno sciroccato che non capisce nulla.
Siccome Casaleggio Jr. è sostenuto anche da frange di livello pressappoco rasoterra, voglio ricordare che il populismo non è certo cosa cattiva e qualcuno deve occuparsi efficacemente delle istanze popolari. Tuttavia il populista ignorante, ottuso e arrogante è di sicuro un personaggio aggressivo che non andrebbe fomentato da comici e strateghi di turno, la politica è qualcosa su cui studiare, non bestemmiare.
Terzo punto: Casaleggio scorda strumentalmente che tra gli slogan più inflazionati del Movimento di Grillo c’era “ Uno vale Uno”. Evidentemente era una finzione per idioti se oggi Casaleggio sostiene che è     “finzione” interpellare, e non decidere dato che a decidere saranno migliaia di iscritti, 300 cittadini anonimi. Perciò alla bugia si associa anche la contraddizione palese contenuta nelle osservazioni di Casaleggio.
Detto questo in un pezzo sul Foglio si legge che Conte è stato contestato da un gruppo di giovani. Intanto ben venga la contestazione se non lesiva di cose e persone, non è possibile che Conte piaccia a tutti. L’importante però è che Grillo oggi piace decisamente meno di Conte e bisognerebbe farsene una ragione.

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Gioacchino Musumeci