DI ORSO GRIGIO
Nel Movimento 5S la scelta della base è stata chiara ma chi si oppone è ancora forte e, al di là di certi “talebani integralisti” che lascio volentieri ai loro deliri, alcune contestazioni hanno un senso, soprattutto se e quando vengono espresse con educazione e intelligenza.
E allora parliamone.
Quelle che mi accingo ad enunciare sono però solo le mie idee e io, per naturale conformazione cerebrale, non ho nessuna vocazione alla verità avendo da sempre molta più dimestichezza coi dubbi che con le certezze. Perciò non prendetemi mai troppo sul serio e fidatevi sempre e solo di voi stessi che così, nel caso qualcosa non funzioni, saprete anche a chi dare la colpa dei vostri errori.
POCHI GIOVANI
Fra le contestazioni una riguarda la presenza nella platea di Roma di pochi giovani e troppi anziani “ultras di Conte a briglia sciolta”, come li ha definiti un lettore su questa pagina.
Sullo stesso genere ho anche sentito, durante quell’assemblea, l’intervento di una ragazza che si lamentava della presenza nei 5S di pochi parlamentari sotto i trent’anni.
Quindi ci si lamenta della scarsa partecipazione dei giovani alle attività politiche e della poca presenza degli stessi nei ruoli che contano.
Mi limito a dire che se i giovani in quella sala non c’erano vuol dire che non erano interessati ad andarci e non certo per un divieto d’accesso messo dagli organizzatori. E se in genere non si occupano di politica credo che sia perché non si sentono abbastanza coinvolti e preferiscano fare altro. Facile.
Ora però questo è un argomento che mi prende parecchio e al quale più avanti dedicherò un post piuttosto approfondito, di quelli che vi fanno invocare la sintesi, e che solleverà di certo qualche polemica.
Giusto per riscaldarsi un po’.
DUE MANDATI
Sul limite dei due mandati capisco il rigore di chi lo ritiene indispensabili per evitare il “professionismo politico”, ma credo da sempre che sia il valore degli uomini a fare la differenza. L’idea che a prescindere la politica sia tossica e la carne dell’uomo troppo debole per resistere all’infezione, mi dispiace ma io non la posso accettare.
L’occasione fa l’uomo ladro solo se la sua natura è già quella. Un po’ come una sbronza: amplifica quello che sei.
Non sono tutti come Gasparri o Casini e se uno è bacato, o se vale, si capisce subito.
Nel dubbio citofonate, che ho un radar speciale per la sgamatura degli stro*zi.
LA NUOVA UDC
Per qualcuno, a proposito di Casini e di quelli un po’ troppo accomodanti rispetto alle loro stesse idee, il Movimento sarebbe ormai una specie di nuova UDC.
Questa è anche la mia paura. In questa corsa folle verso il centro il rischio è alto.
Per evitarlo ci vogliono idee e programmi a chiara vocazione progressista e di sinistra, anche perché a centro-destra ci stanno già tutti gli altri, PD compreso, e poi, in piena coerenza, proporre soluzioni agli italiani, soprattutto a chi non vota perché gli altri sono compromessi e non cambieranno certo idea.
Programmi concreti però, reali: di progetto e costruzione. E sempre dalla parte degli ultimi, di chi ha bisogni vitali da soddisfare per sopravvivere decentemente.
Programmi da condividere. Le alleanze vanno bene, perché da soli si muore, come cantava il poeta, oppure si finisce tristemente a masturbarsi. A patto però che ci sia chiarezza, perché fare la ruota di scorta del PD non è l’ambizione di nessuno.
Se Schlein o chi per lei ritroverà una parvenza di sinistra e vorrà condividerà quei programmi e le battaglie che ne seguiranno, fatto salvo quel minimo di compromesso che si deve accettare in qualsiasi accordo politico, bene, altrimenti ciao e lasciamo andare la gaudente, a braccetto di Renzi che insieme sono anche così carini, ad allearsi con Forza Italia, che tanto la loro vocazione è quella.
Prima scherzavo, sulla solitudine, ma se si hanno idee e coerenza si può anche correre da soli.
Una cosa è certa quanto scontata. Nel nuovo corso un ruolo essenziale ce l’ha Conte. Su di lui ho manifestato stima e apprezzamento (più volte), l’ho difeso (ancora più volte) ma ho anche espresso qualche perplessità perché l’ho ritenuto poco deciso e passionale, troppo accentratore e forse anche un po’ troppo democristiano.
Critiche che spero legittime senza che nessuno mi lapidi, bimbe io non bimbe.
Adesso il timone ce l’ha lui e io sarò su quella nave.
Vedremo.
SNATURAMENTO
A quelli che sostengono che il Movimento delle origini non esista più e sia diventato un’altra cosa dico che hanno ragione. Però dico anche che è sempre questione di scelte. Si può pure scegliere di restare movimento ideologico, certo. Duri e puri tutta la vita, finalmente fuori dal palazzo e dalle sue logiche perverse, gigli di campo incontaminati, a rigirarselo fra le mani e rimirarselo con sommo gaudio.
E del tutto inutili, destinati a non cambiare le cose e a non contare mai un ca*zo di niente.
Se questo è il vostro intento, lo rispetto, ma non è il mio.
Il sistema è questo e per cambiarlo o provare a farlo ci devi stare dentro. Oppure rovesciare i tavoli e pretenderne un altro, ma si è visto che non è la nostra indole.
GRILLO
Su grillo poi ho già detto tutto. La mia riconoscenza e il mio grazie sono davvero sinceri, ci ha dato una speranza.
Poi però ha preteso di essere padrone assoluto di quello che ha creato, si è levato in volo definendosi sobriamente l’elevato, sottintendendo elegantemente che noi eravamo tutti pezzenti, alla faccia di quell’uno vale uno che resta una presa di c*lo monumentale, e infine ha suicidato il Movimento mandandolo al macello Draghi, nessuno sa ancora perché, boicottando da lì in avanti Conte in tutti i modi salvo continuare a pretendere il consueto e ricco bonifico da garante.
Garante di cosa? Se lo era del fallimento direi che ha lavorato bene.
E oggi il suo livore lo porta a chiedere una nuova votazione e a sperare nel mancato raggiungimento del quorum, dimostrando che quando hanno distribuito il senso del ridicolo lui era al mare.
Ma come, cacchio! Quello della democrazia diretta d’un tratto spera che la gente abbia improvvisamente un black-out informatico o un mancamento davanti al pc?
Mi ricordo, molti che oggi lo difendono non ricorderanno o non erano ancora nati, quando lui spaccava il pc sul palco, e poi in un amen ne ha fatto il suo totem di riferimento.
Sbalzi d’umore? Casaleggio? Bipolarismo politico? Paturnie senili?
E la sua alternativa poi, dopo aver sputtanato Conte in tutti modi conosciuti e anche in quelli ancora ignoti, quale sarebbe? E con chi?
Oppure vuole il pallone, il dissolvimento del Movimento, deridendo la speranza e la voglia di cambiare di milioni di persone?
Forse il limite serviva proprio per il suo ruolo.
Alla fine, per una brutta persona come me, il dubbio (dubbio?) è ancora quello che sia sempre una sporca questione di soldi. Che per uno che si autodefinisce francescano appare piuttosto bizzarro.
Cacchio! Francescano!!! Come se Attila si definisse pacifista.
Come battuta è quasi meglio di quella sul draghi grillino.
FINALE
Se ho dimenticato qualcosa chiedete: le so tutte.
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Orso Grigio