DA REDAZIONE
Davide Mattiello da ARTICOLO VENTUNO –
Sono tanti i significati positivi dello sciopero generale e delle partecipate manifestazioni che lo hanno corredato di due giorni fa, forse su uno in particolare è opportuno soffermarsi ancora.
I cortei colorati, consapevoli, chiassosi, sono stati anche una gigantesca esercitazione collettiva, inter-generazionale, di occupazione dello spazio pubblico attraverso i corpi. Il teatro ha inventato lo spazio pubblico e con esso ha reso possibile lo sviluppo della democrazia nell’antica Grecia, il teatro è adoperare la propria corporeità come media tra gli altri e la realtà. Senza questa capacità, scompare lo spazio pubblico, resta soltanto quello privato, scompare la democrazia come pratica di autonomia collettiva ed infine scompare la Repubblica.
Oggi questa competenza ad occupare lo spazio attraverso i corpi-significanti rendendolo pubblico è tanto più importante perché chiaramente minacciata, direi intenzionalmente minacciata, da chi, nemico della democrazia liberale, spinge i corpi a liquefarsi nella rete, facendo dello smart-phone il nuovo super-media tra il se’ e l’info-sfera. Chi di noi avrebbe immaginato di dover parlare del ritiro sociale volontario di decine di migliaia di adolescenti in Italia? La battaglia che abbiamo da fare per la Repubblica democratica, liberale ed anti fascista ha bisogno di corpi-media capaci di stare nello spazio, facendolo pubblico ecco perché sarà tanto più importante riscoprire la pratica della manifestazione popolare in ogni sua forma. Tranne quella imbecille che cerca strumentalmente lo scontro e l’esibizione della violenza simbolica, perché è risaputo come va a finire.
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Davide Mattiello dalla redazione di
1 Dicembre 2024