DI CLAUDIO KHALED SER
Si é sciolto il regime di Assad in Siria.
Una guerra lampo condotta dai “partigiani” ha rovesciato, in un baleno, la criminale dittatura di un porco che ha ucciso migliaia e migliaia di Persone per consolidare il suo triste regime.
Purtroppo é riuscito a fuggire e non pagherà per i suoi crimini contro il Popolo siriano.
Esulta la Siria ed il mondo “occidentale”, ma é un sorriso a denti stretti visto che i “partigiani” vengono apostrofati “ribelli” o “jihadisti” a seconda di come tira il vento politico.
Ed invece sono patrioti, figli dei martiri massacrati da Assad.
Continuerò a chiamarli Partigiani perché questo sono, indipendentemente dalla loro etnia (araba) o dalla loro religione (musulmana).
Solo il tempo ci dirà se avremo a che fare con un’orda di barbari talebani o con un gruppo di Persone responsabili che hanno davvero a cuore il benessere del Popolo.
Intanto si festeggia; una minestra di ottimismo condita con la speranza di un mondo migliore.
Cibo saporito per un Popolo ridotto alla fame di Libertà.
Ma se ci guardiamo intorno, noteremmo che nessun Popolo arabo é veramente libero, nemmeno dopo le tante decantate primavere al profumo di gelsomino.
Tutti e dico tutti, devono sottostare a governi che poco hanno a che fare con la vera democrazia.
Nemmeno quelli più aperti o concilianti possono dirsi autenticamente liberi dai rigurgiti opprimenti di chi detiene il potere.
Sarà la Siria il primo ?
Ne dubito molto.
L’Occidente va in pressing sugli attuali “padroni del vapore” i quali si affanno a rassicurare gli animi, promettendo uno Stato al servizio del Popolo, libero dai comandamenti (storpiati) della Legge coranica.
E’ un modo per ottenere aiuti economici fondamentali per uno Stato che si deve ricostruire.
In pratica un canto delle sirene.
Ma come ho detto, é troppo presto, sia per ridere che per piangere; anche se la caduta di quell’individuo spregevole dev’essere salutata con un bel bicchiere di prosecco.
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Claudio Khaled Ser