DI MARIO PIAZZA
A parte pochi pericolosi malati di mente ieri tutta l’Italia ha provato prima orrore e poi sollievo nell’apprendere la storia di Yasmine, la bimba di 11 anni rimasta in mare per 3 giorni appesa a due camere d’aria e miracolosamente salvata dal veliero Trotamar III, della ong tedesca CompassCollective.
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Io credo e voglio dirlo, anche a costo di apparire un “seminatore di odio”, che chi ha votato e continua a sostenere questo governo ha perso il diritto di provare quell’orrore e quel sollievo.
Tutti sapevamo come Meloni e Salvini avrebbero voluto risolvere la questione degli sbarchi a Lampedusa.
Avevano promesso blocchi navali e cannonate ma le leggi internazionali non lo hanno permesso, e allora hanno dato fondo al loro maligno e criminale cinismo lavorando a rotta di collo sulle pastoie amministrative che avrebbero impedito i soccorsi. Porti di approdo a migliaia di chilometri, sequestri delle navi, divieti di sorvolo e multe salatissime per chi osa trasgredire. Sparare loro addosso e affondare le loro barchette non è possibile? E allora che crepino tra le onde.
Qua non c’è in ballo l’autonomia differenziata o la riforma della giustizia su cui è lecito avere posizioni diverse. In quel tratto di mare tra Africa ed Europa c’è in gioco il nostro titolo a considerarci esseri umani e chi continua a sostenere questo governo deve accettare il fatto di averlo perso.
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Mario Piazza