DI CLAUDIO KHALED SER
Non ho nessuna voglia di scrivere l’ennesimo post sulle “Donne”.
Metter giù frasi dette e scritte mille volte, condanne pronunciate contro la violenza, l’abuso fisico e morale a cui le Donne sono sottoposte.
Ovunque.
Non solo nei “famigerati” Paesi dove sono considerate semplici oggetti, animali da monta, proprietà dell’ Uomo come lo sono le pecore, come lo é la terra.
Ovunque vuol dire anche nei Paesi del Diritto dove il Diritto non é mai coniugato al femminile.
No, non scrivero’ oggi della Donna.
Mi prende una sottile nausea nel dover ribadire sempre i soliti concetti, affermare ancora una volta che la Donna NON appartiene a nessun Uomo e che nessun “amore” giustifica la violenza che si compie su di Lei.
So che le Parole sono importanti, che non bisogna mai abbassare la guardia, che certe cose vanno dette e ridette fino allo sfinimento, ma mi pare di combattere una guerra persa in partenza.
Per vincerla bisognerebbe fermarsi.
In silenzio.
Milioni di Donne ferme, in ogni strada, in ogni casa.
Donne Assenti e non Consenzienti.
Donne che si rifiutano d’essere “utili o necessarie”.
Donne che stanno a braccia conserte senza fare nulla.
Donne che non vanno al lavoro, nelle fabbriche, nelle scuole, negli ospedali.
Donne che non lavano, non stirano, non fanno la spesa.
Donne che non guardano i figli, non puliscono la casa, non accendono la Tv.
Donne in silenzio.
Donne che si rifiutano di fare tutto.
Donne che per un giorno NON esistono.
Ed ogni volta che una Donna viene picchiata, abusata o uccisa, TUTTE le altre Donne dovrebbero fermarsi.
Mandate avanti voi uomini il mondo, noi ci fermiamo.
Questo vorrei scrivere e dire, ma non lo faccio perché so che sarebbe solo tempo perso, non succederà mai.
E tra un anno, saremo ancora qui a raccontarci di “Donne uccise per amore” dai loro padroni.
Perché niente cambia se le Donne non cambiano.