Leaders che imbarazzano

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Premettendo che quando vedo, sento o leggo Renzi mi viene d’entrata l’itterizia e qualche altra decina di malattie, inclusa la dissenteria a corredo, gli devo riconoscere un talento incredibile: come riesca a mimetizzare la faccia con il c*lo lui, non ci riesce nessuno.
Perché, dopo aver passato mezza legislatura a leccare il didietro alla Meloni, con una bava che neppure il miglior Vespa avrebbe potuto e dopo aver votato alla Meloni qualunque cosa (incluso La Russa presidente del senato), il fatto che si sia scoperto tremendo oppositore, dopo una partita di calcio benefica, è veramente inebriante.
Però, va detto a onor del vero, che il riferimento alla motosega di Milei, il diversamente intelligente presidente argentino e alla dichiarata amicizia della presidento con cotanto imbarazzante e ridicolo apostolo del neoliberismo, mi sembra azzeccato e intelligente. “Milei vuole azzerare gli sprechi, se si fosse seguito il suo insegnamento, in Italia, meloni avrebbe dovuto segare brunetta e il suo CNEL”, ha detto Renzi.
Ne sono sconvolto ma, per la prima volta nella mia vita, devo dire bravo e dare ragione al foruncolo toscano. Meloni non riesce neppure a eguagliare un soggetto da spiaggia come Milei, che dimostra più coerenza di lei. Al netto, evidentemente, del numero dei poveri, che salgono in Argentina come in Italia. E del disastro sociale, persino annunciato, che accomuna i due paesi.
E i due imbarazzanti leaders.
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Giancarlo Selmi