DI PIERO GURRIERI
Ho assistito su Rai1 all’apertura della Porta Santa, e ho udito poi parole mirabili, profetiche, potenti e straordinarie:
Ha detto Francesco: «Fratelli e sorelle, questo è il Giubileo, questo è il tempo della speranza! Che lo diventi per nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù. La speranza che nasce in questa notte non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità. Non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso. È incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri».
È con queste parole, e non con le solite, anche sincere ma spesso stantie, che vorrei augurarmi e augurare a ciascuno dei miei amici, e dei loro Cari, un buon Natale. Che ha un senso se sapremo decidere, finché c’è tempo, finché abbiamo tempo, di non vivere più nella mediocrità e dell’abitudine, che di fronte alla sofferenza, alla povertà e alle guerre non possiamo permetterci, ma di prendere ancora il coraggio a due mani, e provare a cambiare il mondo.
Grazie, Papa Francesco, per queste sue parole, cercherò per primo io di farne tesoro, e se sapremo farlo insieme, sarà il Natale più bello.
Auguri di cuore a tutti.
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Piero Gurrieri tra la gente