DI MARIO PIAZZA
Spoyls system
E’ la versione moderna del “diritto di razzia” degli antichi eserciti.
In politica ad essere razziate dal vincitore sono le poltrone più importanti degli apparati statali e parastatali con frequenti incursioni nel privato, l’esatto contrario della meritocrazia a cui tutte le forze politiche dicono di aspirare.
Nella maggioranza dei casi ad accorgersi dell’abuso sono soltanto i dipendenti di questo o di quell’ente ma, tutti teniamo famiglia, le reazioni alle nomine di dirigenti incapaci con la tessera di partito giusta si limitano a sommessi mugugni davanti alla macchinetta del caffè e delle merendine.
I destini di persone e strutture vengono decisi nelle segrete stanze ma quando la parte politica vincitrice soffre di appetiti insaziabili accade che i riflettori si accendano sui personaggi dello spettacolo che tentano di imporci, dando così la misura di quanti fallimenti avvengano invece nell’ombra.
I clamorosi flop di Luca Barbareschi, di Elisabetta Gregoraci, di Pino Insegno e di Nunzia Di Girolamo stanno lì a testimoniarlo.
Ora sembra sia arrivato il turno di Beatrice Venezi, la risposta meloniana a Riccardo Muti.
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Mario Piazza