AfD ospitata da Musk svela che «Hitler era un comunista»

DI ENNIO REMONDINO

 

Da REMOCONTRO –

L’intervista su X alla leader AfD Weidel a 45 giorni dalle elezioni tedesche. Il Bundestag si interroga sull’ingerenza del miliardario, che la dichiara «una donazione elettorale». La diretta fra Elon Musk e Alice Weidel trasmessa su X ufficializza l’intervento senza più confini fra il re dei social e i fascio-populisti del mondo. Germania, Inghilterra labour, Italia se servisse. Musk consigliere politico dell’imminente nuovo presidente Usa fa e pensa tutto da solo?

Il Social dei fascio populisti

“«Dall’endorsement ideologico per il programma dell’ultradestra tedesca così simile all’agenda-Trump, al vero e proprio finanziamento elettorale di Alternative für Deutschland», denuncia Sebastiano Canetta sul manifesto. La vicenda letta dalla nostra premier: «È solo un ricco e famoso che esprime le sue opinioni, come tanti. Le sue non sono ingerenze». Meloni non molla Musk: «Elon fa parlare tutti». Balla clamorosa. Ma conferma l’accordo sui satelliti.”

Duetto post nazi con fantasia

«Per la prima volta posso parlare in modo sensato senza ostilità» esordisce in buon inglese la capa di Afd, che ha chiesto la traduzione audio in tedesco per incassare voti in casa. Poi i due iniziano a demolire assieme, il sistema politico sociale tedesco, quello europeo, e la sua democrazia. Fino allo spot elettorale con Musk che auspica l’elezione di AfD: «Unica forza che può salvare la Germania».

Scuola socialista, migranti ladri e via fascistando

Weidel descrive la scuola e le università in Germania come «centri per l’istruzione socialista incentrata sulla teoria gender». Musk sottolinea con una serie di «wow» alla descrizione della ‘skyrocketing criminality’, criminalità alla stelle dovuta all’immigrazione ‘fuori controllo’. «Proprio come noi con il Messico» replica Mr. Tesla dopo essersi esibito nel monologo sui «migranti che rubano».

Hitler e la libertà di espressione

Dopo aver invocato la libertà di espressione, l’incredibile passaggio su Adolf Hitler. «Prese il potere dopo aver limitato il diritto di parola; senza ciò non avrebbe potuto fare molte cose. Definire Hitler di destra è stato un grande errore: era un comunista; nazionalizzò le imprese», sostiene la leader del partito che ospita nelle sue fila non pochi negazionisti dell’Olocausto. Musk e Weidel si ritrovano anche sulla fine della «strage inutile» in Ucraina. «Credo che Trump la farà terminare presto» promette Musk. «Su X la meta-destra è sincronizzata sui temi comuni e riesce a smussare le poche differenze, come la questione energetica». E per l’elettrico Musk con l’anti-verde Weidel il «nucleare è la migliore soluzione».

Operazione politica solo di Musk?

La tempistica della diretta via Social è perfetta. Sei settimane alle elezioni per il rinnovo del Bundestag e due giorni prima del congresso in Sassonia che -secondo Weidel- dovrà dare una ripulita all’immagine dell’ultradestra segnata da scandali uno più nero dell’altro: dall’apologia delle SS alla riunione con i neonazi per deportare i migranti nello stesso luogo dove si pianificò la Shoah. Con Elon Musk consigliere ufficiale di Trump presidente, che sostiene ad applaude.

L’Ue per il momento ‘controlla’

«Quello che sta facendo Musk rappresenta un precedente preoccupante per l’integrità della competizione elettorale, in Germania e non solo», ammette l’esperta Ue Iva Nenadic. «Un conto è che AfD posta sul social i suoi contenuti, un altro è che Musk proprietario della piattaforma fornisce tempo e spazio a un partito politico. Come editore di un ‘media tradizionale’, ma senza regole di bilanciamento politico che le testate giornalistiche sono tenute a rispettare in un contesto democratico».

«Quello che sta facendo Musk è un precedente preoccupante per l’integrità della competizione elettorale, in Germania e non solo. Le regole Ue ci sono, ora serve la volontà politica».

Barlumi di sinistra, attacco in Gran Bretagna

Da Londra Leonardo Clausi è lapidario: «Che Elon Musk sia l’autoproclamato amministratore delegato di un cartello della reazione digitale è ormai penetrato nelle renitenti coscienze di sempre più leader europei, ormai evidentemente imbarazzati dall’epilessia imperial-reazionaria del sommo alleato statunitense». «Elon è più che mai inviperito all’idea di avere a che fare con colui che considera un comunista come partner nella mai così ardua ristrutturazione dell’egemonia angloamericana del mondo. Per questo, tra l’incontinenza con cui dispensa comandamenti e commenti sulla sua piattaforma, X (da leggersi fiduciosamente all’inglese, ‘Ex’) sta bersagliando da mesi il malcapitato Starmer, più recentemente per via del suo presunto lassismo nel perseguire il caso di violenze sessuali perpetrate da ‘gang’ di origine asiatica nel Nord dell’Inghilterra (tra le altre amenità lo ha detto colpevole di «stupro di massa)».

“Sinfonia reazionaria globale del duo di riccastri”

“Non solo. «Musk ha più volte invocato nuove elezioni politiche nel Regno Unito (Starmer è al potere appena da luglio) e il suo allontanamento da Downing Street. E aveva promesso cento milioni di dollari al partito di Nigel Farage, Reform Uk, prima di raffreddarsi nei suoi confronti per il mancato sostegno al nazi-razzista Tommy Robinson. Naturalmente gli altri paesi europei si vedono a loro volta oggetto delle attenzioni del plutocrate sudafricano, ma è fin troppo chiara la predilezione/irritazione che Musk e Trump hanno nei confronti della Gran Bretagna, che con la sua direzione politica attuale rischia di stonare nella sinfonia reazionaria globale che il duo di riccastri intende dirigere nel proprio infaticabile compito di difendere il Nordamerica bianco dal resto del globo.”

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Articolo di Ennio Remondino dalla redazione di

10 Gennaio 2025