Ucraina, guerra al mercato della trattativa che verrà

DI ENNIO REMONDINO

 

Dalla redazione di REMOCONTRO –

Trattiva presto prima di perdere troppo. Il racconto che gran parte della stampa internazionale ‘ci risparmia’. Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), le forze russe hanno conquistato 4.168 chilometri quadrati di territorio ucraino nel corso del 2024, oltre sette volte di più rispetto al 2023 (584 kmq). A ‘nascondino’ con una difficile verità per opportunismi politici delle parti esterne coinvolte, America ed Europa in testa.

Donetsk di lingua russa perduto e Kursk

Quasi tre quarti del territorio conquistato nel 2024 si trova nella regione di Donetsk, che la Russia ora controlla per il 70%. Il 30 per cento delle conquiste russe nelle regioni di Luhansk (ormai interamente sotto controllo russo), Kharkiv e Zaporizhia. Il 2024 è stato segnato anche dall’offensiva Ucraina nella regione russa di Kursk, che secondo il think-tank statunitense ISW, a metà agosto aveva raggiunto circa 1.320 kmq. Esagerazione rettificata dal funzionario NATO secondo cui “gli ucraini nella regione di Kursk controllano circa due terzi degli 8-900 chilometri quadrati che avevano conquistato nello scorso agosto”. Scoperta Pinocchio, a fine anno la ISW, think-tank vicino alle posizioni ‘neo-con’ e sostenitore dichiarato della causa ucraina, attribuiva agli ucraini il controllo di appena 482 kmq di territorio russo nel Kursk.

Errore strategico di Kursk e piccolo mercatino

L’offensiva a Kursk costituisce una delle cause delle perdite territoriali ucraine, poiché continua ad assorbire un ampio numero di brigate (che subiscono fortissime perdite) che sarebbero state più utili nella difesa del Donbass. Dati confermati di fatto dai due fonti: nel Donbass le forze russe hanno conquistato quattro insediamenti definiti di “medie dimensioni” dall’ISW: Avdiivka, Selydove, Vuhledar e Kurakhovo. Capisaldi prima linea o centri logistici. A minimizzare i successi territoriali russi, l’ISW riferisce che le forze di Mosca avrebbero perduto nel 2024 oltre 420 mila uomini tra morti e feriti. Lo Stato maggiore ucraino ha segnalato una media giornaliera di 1.585 caduti o feriti russi.

Contraddizioni dei numeri

Eppure la maggiore potenza di fuoco dei russi e la più elevata qualità e addestramento dei loro militari rispetto alle reclute ucraine mandate sempre più spesso in prima linea prive di preparazione, dovrebbe indurre qualche dubbio sulle notizie diffuse da Kiev e fornite, non solo all’ISW, ma anche alla Nato, che forse ha anche altri strumenti di controllo. Perdite insostenibili per conquiste a qualsiasi costo, la teoria. In ogni caso il centro studi statunitense schierato non tiene conto che mentre la regione di Donetsk è stata completamente fortificata dagli ucraini a partire dal 2014, le regioni limitrofe dispongono di opere difensive limitate o inesistenti: elemento che influirebbe certamente sia sulla rapidità che sulle perdite ingigantite.

“Il think-tank statunitense, assieme al bollettino quotidiano attribuito da Londra all’Intelligence -denuncia con firma Analisi Difesa-, è uno degli strumenti dell’influenza statunitense sull’opinione pubblica in Occidente, a sostenere il sempre più debole fronte interno ucraino minato da sconfitte, diserzioni e renitenza alla leva quasi generalizzata.”

Una definizione reale degli sviluppi militari attuali?

A conferma del ruolo di supporto all’Ucraina dell’ISW: “gli aiuti occidentali rimangono fondamentali per la capacità dell’Ucraina di stabilizzare la linea del fronte nel 2025”. Una spinta all’Amministrazione Biden a continuare a sostenere in armi Kiev e un’esortazione all’Amministrazione Trump entrante a perseguire la stessa linea. I numeri ‘ballerini’ sulla vite umane perse. La tecnica di bilanciare le sconfitte vantando un numero enorme di perdite avversarie che nessuno può dimostrare. Vale per tutti, ma qualcuno eccelle. L’ISW sostiene che “la Russia sta probabilmente reclutando personale militare appena sufficiente a sostituire le perdite”. Nessuna conferma da fonti diverse o neutrali, e la stessa fonte NATO a dicembre ha dovuto ridurre di molto i numeri Usa.

Strategia russa di un pezzo dopo l’altro

La valutazione forse più importante -sempre Analisi Difesa-, riguarda la tattica russa di operazioni di accerchiamento e attacchi ai fianchi supportate da artiglieria e raid aerei su vasta scala favoriti dall’indebolimento delle difese aeree dell’Ucraina. Curiosa quindi la valutazione dell’ISW secondo cui, con i ritmi del 2024, i russi impiegherebbero più di due anni per conquistare il resto del territorio di Donetsk. «Non occorre un master in scienze strategiche per rendersi conto che in caso di crollo di uno o più settori del fronte ucraino l’avanzata russa sarebbe molto più rapida così come sarebbe vero il contrario se gli ucraini riuscissero a presidiare le proprie linee con più truppe addestrate, ben armate e dotate di ampio supporto di fuoco».

Diserzioni di leva diffuse e organizzate

Nel contesto attuale di superiorità russa in termini numerici e di potenza di fuoco sembra puntare più alla distruzione delle capacità avversarie che a concretizzare rapide conquiste territoriali. A sostegno di queste valutazioni i dati ucraini sulla crescente diffusione di diserzioni e renitenza alla leva a cui si aggiungono gli arruolamenti forzati di reclute poi inviate al fronte senza il necessario addestramento mentre sui media si comincia a parlare anche del diffuso tasso di alcoolismo tra le truppe al fronte. Difficoltà che non possono essere risolte l’abbassamento dell’età minima di arruolamento dagli attuali 25 anni a 20 o forse 18 anni, su forti pressioni che giungono dagli ambienti polacchi, anglo-americani e della NATO.

L’esercito di Kiev letto tra le righe

Circa la situazione dell’esercito di Kiev un articolo di Euronews del 28 dicembre ha messo insieme fonti ucraine diverse citate dall’Associated Press per fare il punto sulle operazioni nella regione di Kursk. Ne riportiamo alcuni brani. «Cinque mesi dopo l’offensiva in Russia, le truppe ucraine sono dimezzate e demoralizzate. L’offensiva nella regione di Kursk non è andata come ci si aspettava. Molti si chiedono se sia servita più all’Ucraina o alla Russia». «Dopo il contrattacco, all’inizio di novembre i russi hanno cominciato a riconquistare rapidamente il territorio, demoralizzando le truppe ucraine alle prese con pesanti perdite». «Alcuni comandanti ucraini in prima linea hanno detto all’AP che le condizioni sono difficili, il morale è basso e le truppe mettono in discussione le decisioni del comando, persino lo scopo stesso di occupare Kursk».

Partita d’immagine prima di trattare

E lo stesso contrattacco Ucraino nel Kursk, dopo la sorpresa inziale, non cambia nulla. E i russi potrebbero approfittare delle difficoltà militari ucraine su tutti i fronti, incluso quello interno relativo al morale di militari e opinione pubblica, per lanciare una vasta offensiva nella pianura di Zaporizhia prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, anche con l’obiettivo di imporre a Kiev di sguarnire ulteriormente il Donbass per contenere l’attacco o nella speranza di imprimere una spallata che faccia crollare il fronte nemico.

“Secondo informazioni diffuse su canali Telegram ucraini, le amministrazioni locali e i comandi militari avrebbero cominciato a trasferire a ovest documenti, archivi, attrezzature e valori da diverse località incluso l’aeroporto di Zaporizhia e alcune città della regione di Donetsk quali Slovyansk e Kramatorsk, nelle immediate retrovie del fronte.”

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Articolo di Ennio Remondino dalla redazione di

13 Gennaio 2025