DI ALFREDO FACCHINI
Finalmente è tregua
Israele e Hamas avrebbero raggiunto un accordo per un cessate il fuoco a Gaza. La formula del condizionale è d’obbligo quando c’è di mezzo Tel Aviv.
La precisazione di Netanyahu: “Mancano ancora dei dettagli” .Questo fragile accordo, frutto di interminabili trattative, è stato cucito dai diplomatici di Qatar, Stati Uniti ed Egitto e ha visto la sua conclusione pochi giorni prima che Donald Trump tornasse alla Casa Bianca. La prospettiva dell’imminente ritorno di Trump – alleato storico di Israele – ha accelerato le discussioni, con la promessa di un “inferno” se gli ostaggi non fossero stati liberati prima del suo insediamento, previsto per il 20 gennaio.
Il piano previsto
Al cuore dell’intesa, un delicato scambio: ostaggi israeliani contro prigionieri palestinesi detenuti nei lager israeliani. Il piano prevede, nella sua prima fase, la liberazione di 33 ostaggi, che saranno restituiti, “a gruppi, a partire da donne e bambini”, in cambio di mille prigionieri palestinesi. Nella seconda fase, l’accordo contemplerà il rilascio degli ultimi ostaggi, tra cui soldati e uomini in età militare, e la restituzione dei corpi delle vittime. La prima fase dell’accordo durerà sei settimane.
Delle 251 persone rapite il 7 ottobre 2023, 94 sarebbero ancora prigioniere a Gaza, 34 delle quali decedute secondo le informazioni dell’esercito israeliano. I prigionieri palestinesi sono invece oltre diecimila.
Migliaia in festa nella Striscia.
Foto da il Manifesto
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Alfredo Facchini