Toh, chi si rivede

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Nessuna “nostalgia?”

Chissà come si trova, l’ex bibitaro, nel nuovo lavoro. Chissà se ha nostalgie del vecchio, quello in cui, oltre a sparare minchiate dai balconi, svolgeva il compito di ducetto di un gruppo politico, su commissione del suo grande amicone Grillo. Chissà se avrà nostalgia delle frequentazioni delle “segrete stanze”.

Trame segrete…

Delle riunioni con il suo amichetto di merende Guerini, nelle quali pianificava e attuava i piani (segreti, ovviamente) di sabotaggio delle iniziative parlamentari di Giuseppe Conte ai tempi della elezione del Presidente della Repubblica. Di quelle stanze dove si riuniva con il suo Maximo sponsor e leader, Draghi, discutendo su come eliminare lo stesso Giuseppe Conte.

La politica è sangue e me*da

Chissà. Non è escluso che gli piaccia questo lavoro (voluto e concesso dal suo prestigioso mentore Draghi), qualunque cosa sia e sempre che lui stesso abbia capito di cosa si tratti. Intanto in quel lavoro è stato confermato fino al 2027, senza che nessuno opponesse un bah. Tanto meno la destra oggi al governo e che gridò allo scandalo in occasione del suo primo incarico.
Che dire. Alla frase “la politica è sangue e me*da” andrebbe aggiunto: ed è sempre in movimento. Chissà, quindi, se non ce lo ritroveremo, dopo il 2027, a svolgere incarichi più, diciamo così, “domestici”. Ovviamente con un sontuoso stipendio, senza restituzioni (cit.). D’altra parte un debito di riconoscenza verso il guaglione, escludendo per ovvi motivi chi lo votò, ce l’hanno in tanti, non solo il dragone.
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Giancarlo Selmi