La Lega presa a pallonate dal Governo e dal Ministro Giuli

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Quando è troppo è troppo…

La Lega è riuscita nell’incredibile impresa di farsi prendere politicamente a pallonate dal Governo e dal Ministro Giuli.  Persino per loro ciò che proponevano i leghisti era “troppo”.
Alla zittina, volevano eliminare il parere vincolante delle Soprintendenze sulle decisioni urbanistiche (che oggi è invece vincolante, appunto). Tradotto: se Mario, costruttore, è amico di Giovanni, sindaco, quel palazzone sovietico lo possiamo pure costruire dove coprirebbe un castello medievale, un duomo o chissà cos’altro. Perché decide il comune e basta, quindi Giovanni.

Per Salvini e soci gli amici non si dimenticano mai, specie se possono ricambiare

Ovviamente in un Paese vagamente (sottolineo: vagamente) moderno esistono principi di controllo e separazione dei poteri che vogliono evitare proprio questo, cioè che l’amicizia di Mario e Giovanni possa portare alla deturpazione dei beni culturali, inserendo un controllore esterno che dà pareri vincolanti. Ma alla Lega questa modernità non piace, evidentemente. Dopo condoni e tanta altra bella robina, volevano regalare al Paese anche questo.

Regola “aurea” della politica nostrana

Io vi assicuro che, da persona che sulle cose vuole sempre ragionare e non prendere posizioni ideologiche, mi costa dirlo, ma oggi c’è una regola aurea nella politica italiana: quando su un tema non sappiamo qual è la posizione realmente giusta e migliore per tutti, basta fare una cosa semplicissima: vedere la Lega cosa ne pensa e conseguentemente posizionarsi in maniera diametralmente opposta a lei. Si ha così la certezza matematica di trovarsi se non dalla parte giusta almeno in quella meno opaca e torbida possibile.
Regola d’oro, ripeto. E anche oggi ce l’hanno dimostrato.
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Leonardo Cecchi