DI BARBARA LEZZI
I media e la politica
Mentre i media e la politica ci catapultano dalla formula “aggredito e aggressore” a quella “atto dovuto, atto voluto”, il Paese va avanti e affronta la vita di tutti i giorni con i suoi problemi. A metà gennaio, la DIA di Catanzaro ha arrestato sei persone con accuse molto gravi. Si va dall’estorsione aggravata da modalità mafiose all’istigazione alla corruzione. L’indagine nasce da una denuncia presentata da un’impresa che si è detta costretta a versare il 3% di un appalto di 5 milioni di euro per alcuni lavori sulla S.S. 106 che si trova in Calabria. Naturalmente, è tutto da accertare con un processo ma pare che questo pizzo si sarebbe dovuto recuperare attraverso delle fatture gonfiate. Detto questo, aggiungo che scoprire che il racket sia sempre florido non mi sorprende così come non sorprende che la corruzione sia sempre più il veicolo preferito dalle attività criminali per incassare bellamente soldi pubblici.
Indifferenza, ed anche di peggio, verso il fenomeno della corruzione
Ciò che mi scandalizza è che il governo guidato da un personaggio che si riempie la bocca dicendo di essere ispirata da Borsellino, abbia, come primo atto, ripristinato i benefici carcerari per i condannati per corruzione. Mi scandalizza che tutto quello che sa fare è mortificare gli strumenti in mano alla Magistratura per contrastare le mafie come ha fatto con le intercettazioni. Mi scandalizza che non abbia, in nome e per rispetto del suo ispiratore, abolito immediatamente quel devastante istituto voluto dal Governo Draghi e dalla sua maggioranza che è l’improcedibilità previsto dalla riforma Cartabia.
Infine, mi lascia basita l’indifferenza di quei cittadini che si ostinano a non considerare la corruzione una questione d’interesse nazionale da contrastare con tutte le forze. Sì, perché i soldi di pizzo e mazzette vengono pagati dagli onesti che ricevono una sanità sempre più scadente, stipendi troppo bassi, tasse troppo alte.
Tirando le somme
Altro che non “mollo di un centimetro!”, Meloni dovrebbe risvegliare la sua coscienza e lottare veramente per il bene del Paese, altrimenti la smettesse di usare il nome di Borsellino. Questi sono i temi che dovrebbero essere in cima ai pensieri di un governo responsabile.
.
Barbara Lezzi