DA REDAZIONE
Patrizia Migliozzi da ARTICOLO VENTUNO –
Una certa nostalgia canaglia si aggira per la città di Latina e vorrebbe continuare a celebrare le canaglie fasciste.
Dopo il fallito blitz dell’intitolazione del cambio di denominazione del Parco Falcone e Borsellino in Parco Arnaldo Mussolini (nome che aveva fino al 2017 ) ad opera del leghista Claudio Durigon, stavolta a provarci con la toponomastica è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Cesare Bruni. E’ lui, infatti, che chiede l’intitolazione di un “luogo adeguato” a Camillo Barany Hindard “patriota protagonista della bonifica”.
Al romantico ritratto tracciato mancano alcuni dettagli non trascurabili.
Fascista, squadrista, protagonista della marcia su Roma. Il “centurione” Barany Hindard prese parte anche alla disastrosa guerra in Libia agli ordini del macellaio Rodolfo Graziani denunciato per crimini contro l’umanità per la spregiudicatezza con la quale massacrava civili inermi anche con l’uso di gas vietati dalle convenzioni internazionali. E poi l’Etiopia, dove migliaia di civili vennero sterminati con l’iprite all’Amba Aradam.
“Era ebreo e sosteneva Mussolini!” Beh, è morto prima che il padre dei neofascisti italiani Giorgio Almirante (al quale è stato dedicato un ceppo in un borgo sempre a Latina) scrivesse le leggi razziali, altrimenti chissà che ne sarebbe stato del valoroso patriota.
Latina inizia il cammino verso il centenario (2032) con la testa all’indietro, sempre immersa in quella palude fatta di nostalgie e narrazioni edulcorate e senza uno straccio di idea per il futuro.
Per il centenario della “nascita” capoluogo pontino è stata fatta una legge ad hoc (a firma del senatore Nicola Calandrini) con ben 8 milioni di soldi pubblici che speriamo non vengano spesi in rievocazioni storiche o nuotate nella nostalgia della palude.
Intanto insorge l’ANPI provinciale di Latina, che ha scritto alla prefetta, Vittoria Ciaramella, ricordando come il 25 aprile 2006 il Gonfalone della Provincia di Latina sia stato insignito Medaglia d’Oro al Merito Civile dal Presidente Azeglio Ciampi per aver resistito alle barbare rappresaglie e devastazioni dopo l’8 settembre.
Intanto sul posto, da Latina Bene Comune, si alza la voce dell’ex sindaco Damiano Coletta: “Il fascismo è e sarà una vergogna per il nostro Paese come lo saranno per sempre i crimini contro l’umanità di cui il “patriota” Barany si è macchiato. Un atto rivoluzionario sarebbe quello di intitolare strade alle vittime del fascismo. A partire dagli etiopi e dai libici.”
Oggi, lunedì 3 febbraio, la vicenda approda in aula e si prospetta quindi un Consiglio Comunale piuttosto acceso. Il cammino verso il centenario, che doveva essere puntellato da unità di intenti e memoria condivisa, rischia di diventare l’ennesimo percorso in retromarcia.
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Articolo di Patrizia Migliozzi dalla redazione di
2 Febbraio 2025