La morale a due velocità del premier Meloni

DI MARIO IMBIMBO

 

Quando si lede la “maestà” di un premier, che non sei tu 

Floris durante l’ultima puntata della sua trasmissione “Di Martedì” manda in onda un video di una sempre pacata Meloni che letteralmente sbavando da sotto la mascherina sbraita come un ossesso contro Conte indagato anch’egli per peculato ma con una e una sola sottilissima differenza. A denunciarlo era stato proprio Fratelli d’Italia il Premier Conte sincera con serenità e fiducia affidato alla Magistratura.
L’accusa per Conte era gravissima. Pare la scorta dell’allora Presidente del Consiglio sia stata addirittura costretta ad attraversare una strada per recarsi presso un negozio dove la moglie dell’allora Premier stava facendo spese per scortarla, poiché presso il negozio si era creato del trambusto ed una situazione di possibile pericolo. Un fatto chiaramente gravissimo che meritava certamente la denuncia da parte di Fratelli d’Italia. Accusa poi archiviata perché insussistente.

Un’accusa infamante che danneggia l’immagine del paese

E a maggior ragione una così grave accusa di peculato merita tutto il fervore della Meloni nel denunciarla a tutto l’orbe terracqueo: “Chiedo ufficialmente al Presidente della Repubblica Mattarella che cosa pensi di questo uso delle nostre istituzioni. Perché adesso basta! C’è un limite a tutto” tuonava indignata Giorgia che col suo partito, ricordiamo, aveva lei stessa provveduto a denunciare Conte.
Finito il video Floris precisa agli ospiti il motivo di cotanta veemente incazzatura da parte della Meloni: “La scorta avrebbe fatto uscire la moglie da un negozio che è diverso al far uscire un torturatore (aggiungiamo con un mandato di cattura della Corte penale internazionale sul groppone) e riportarlo in Libia” accolto in trionfo come un eroe nazionale, aggiungiamo.
Detto ciò, come a chiunque, gli scappa una fragorosa risata per l’enormità della situazione.

Più che di critica politica meritano di ben altro…

Comunque, tornando per quel che possibile seri, io davvero comincio a pensare che più che la critica politica questi meritano di essere “seppelliti dalle risate”. Oltre la totale incapacità probabilmente ancor di più stanno rasentando il ridicolo.

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Mario Imbimbo