A proposito di “porcherie” per la sicurezza nazionale

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Spionaggio per la sicurezza nazionale…

Bruno Vespa, “neoministro” delle efferatezze politiche, è molto comprensivo verso brutture ed illeciti commessi in nome della sicurezza nazionale. Mi premeva sapere se il principale esponente delle lingue pendule offrirà al volgo un monologo dei suoi intorno alle squallide, per usare un eufemismo, iniziative di spionaggio intraprese, a quanto pare, “da intelligence e una agenzia di polizia” (fonte Il mattino.it) che avevano in licenza un programma di hacking prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions.

Coincidenze…

Il programma ad elevatissimo contenuto tecnologico è stato usato per decrittare i contenuti WhatsApp dei telefoni di 90 giornalisti e attivisti fra cui Francesco Cancellato direttore di Fanpage.it.
Chissà perché fra tanti proprio il direttore della testata che ha scoperchiato con un inchiesta durata mesi le schifezze delle segrete stanze di Gioventù Nazionale. Sarà una coincidenza che proprio il telefono di Cancellato sia un target dell’intelligence o sarà stato scelto tra numeri a caso. Mi chiedo se Vespa o chi per lui saprà spiegarci la logica superiore che conduce a Francesco Cancellato in qualità di minaccia alla sicurezza nazionale. “Francesco che mi combini ?! Addirittura target dell’Intelligence…Sii fiero!”
Il governo Meloni ha negato (ma dai!), qualsiasi addebito e io, lo rivendico con orgoglio, credo al governo, perché dovrebbe nasconderci qualcosa? Purtroppo non ci credono le pietre, più acute di me anche loro sanno che Intelligence e polizia dipendono dal Ministero dell’Interno di Piantedosi.
Tra le varie cose può servire sapere che secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano – giornale eversivo e filorusso quindi poco credibile – l’intelligence italiana in passato ha utilizzato lo stesso tipo di spyware che ha infettato i telefoni del direttore Francesco Cancellato e del fondatore di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini, e di altri attivisti della Ong.
Tutti questi secondo i trasparenti criteri dell’Intelligence o della polizia, fate voi, sono ovviamente osservati speciali in considerazione della letalità per cui sono noti nel globo. Chissà se il telefono del “Ministro” Vespa sarà mai stato spiato, lo escluderei dato lo spiccatissimo talento nell’assumere i connotati ideologici di chiunque occupi Palazzo Chigi.

Paragon Solutions, disgustato strappa il contratto con l’Italia

In attesa del monologo del ministro Vespa sulla necessità di spiare giornalisti ed attivisti occupati nel rilevare violazioni dei diritti umani, vale la pena di annotare che “Paragon Solutions” avrebbe terminato il suo contratto con l’Italia a seguito di una violazione dei termini di servizio e del quadro etico previsto dall’accordo.
Chi sarà il colpevole tra coloro che in Italia poteva usare il programma? Si faccia avanti, tanto la cosa peggiore che potrebbe capitargli è di essere riaccompagnato a casa con un volo di Stato e tanti saluti.

Per concludere, si fa per dire

Dunque riavvolgiamo la bobina: qualcuno tra coloro che aveva licenza di usare il simpatico programmino spione israeliano, cioè intelligence e polizia, ha superato il perimetro della legittimità stabilito nel contratto stipulato tra le parti… Tuttavia al ministero dell’Interno ignorano, non sanno cosa accade negli organi che il dicastero dovrebbe controllare direttamente.
E tutto così straordinariamente limpido da far invidia alle acque nere…
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Gioacchino Musumeci