DA REDAZIONE
Graziella Di Mambro DA ARTICOLO VENTUNO –
Il Tribunale amministrativo del Lazio afferma in sentenza che la definizione “i meridionali sono inferiori” integra una forma di linguaggio d’odio.
Tutti ha inizio nell’aprile del 202o, quando Vittorio Feltri in qualità del direttore del quotidiano “Libero”, durante una puntata della trasmissione “Fuori dal coro”, condotta su Rete 4 da Mario Giordano, disse testualmente: “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi? I meridionali in molti casi sono inferiori”. Molte le reazioni, tra le altre esposti dello scrittore Maurizio De Giovanni e del parlamentare Sandro Ruotolo, oltre che dell’Ordine dei Giornalisti che però di “danno di immagine”. In seguito L’AgCom condannò Rti (cioè Mediaset) per quelle frasi e per il comportamento di Mario Giordano. Il provvedimento è stato quindi impugnato da Mediaset che ha fatto ricorso al Tar contro AgCom con il fine di ottenere l’annullamento dell’ordinanza dell’Authority nonché per chiedere l’annullamento della delibera AgCom per il contrasto all’hate speech, al linguaggio d’odio, sulla quale era fondata quella condanna.
Nella memoria allegata al ricorso venne anche usato l’argomento dell’uso dell’articolo 21 della Costituzione quale garanzia di libertà di espressione anche in caso di offese e discriminazioni. Il Tar del Lazio adesso ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità della delibera AgCom e, quindi, di quella condanna. La sentenza è stata pubblicata il 12 febbraio e ribadisce che l’articolo 21 della Costituzione non tutela la libertà di insulto.
“Un verdetto chiarissimo e utile – dice il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani – basta leggere anche solo questo stralcio per capire: ‘Il (…) diritto fondamentale alla libera manifestazione del pensiero la cui tutela, del resto, non può essere assoluta e incondizionata, dovendo tale principio costituzionale essere contemperato con gli altri diritti fondamentali della persona (…)’ Crediamo che questa vicenda rimandi con precisione cosa vuol dire seminare parole d’odio”.
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Articolo di Graziella Di Mambro da
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15 Febbraio 2025