DI LEONARDO CECCHI
Credetemi, sono questi i giorni in cui si è felici di fare Politica con “P” maiuscola.
Ricordate quell’emendamento Garavaglia-Borghi di cui vi ho parlato settimana scorsa?
In breve: proponevano di togliere, coattamente, tutele a pensionati e lavoratori fragili che riuscivano a estinguere prima un prestito fatto con cessione del quinto, strappando loro di bocca rimborsi che spettavano PER LEGGE e regalandoli a banche e finanziarie.
Dopo che abbiamo scovato questo emendamento alla legge di delegazione europea (il 3.1) e per giorni e giorni abbiamo montato la polemica, il Governo ha fatto una cosa inusuale, diciamo. Incredibilmente, dopo aver inizialmente dato parere favorevole all’emendamento, ieri ha invitato al ritiro. Non c’è più.
Sarebbe stato forse il più clamoroso spostamento coatto di ricchezza degli ultimi anni: dai più fragili ai più ricchi. L’abbiamo fermato.
Ci riproveranno, perché la Lega sono tre anni che ripresenta la stessa proposta (sono allucinanti, credetemi: l’accanimento che hanno è unico). Ma l’importante è non abbassare la guardia.
Grazie a Ubaldo Pagano, Marco Furfaro, Lai, Malpezzi, Roic, Tajani (non il Ministro, la nostra senatrice!) e tutte e tutti gli altri per aver imbastito una battaglia seria contro questa oscenità.
E ora tornino a parlare di una “destra contro i poteri forti”, dai.
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Leonardo Cecchi