Trump smentisce tre anni di narrazione a senso unico, pura propaganda a favore della guerra in Ucraina

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Il solito Mentana, ieri, dopo le dichiarazioni e il post di Trump, invece di fare il suo mestiere che imporrebbe l’informazione, ha preferito continuare la sua propaganda denigratoria e attaccante contro Giuseppe Conte, colpevole di aver dato, di quelle dichiarazioni e di quel post, l’unica lettura possibile, persino ovvia, senza difendere Trump nella maniera più assoluta. Perché quella guerra si sarebbe potuta bloccare nell’aprile del 2022 e l’Ucraina ne sarebbe uscita molto meglio.
Perché quelle dichiarazioni e quel post di Trump smentiscono in maniera categorica tre anni di narrazione, di pura propaganda, imposta dagli americani e dai loro servetti europei e messa in atto dalla quasi totalità dei mezzi d’informazione, incluso il tg di Mentana. La narrazione a senso unico, di una guerra voluta, inseguita, provocata e alimentata dai democratici americani, soprattutto, da Biden.
Una guerra che si poteva e si doveva bloccare subito con le trattative, con i tavoli di pace, come diceva Conte insieme a pochi altri, ma che si è preferito alimentare con l’incessante invio di armi e la diffusione di menzogne su una possibile vittoria. Vittoria che, alla prova dei fatti ma anche delle previsioni di qualcuno, per questo messo alla berlina e accusato di “filo putinismo”, era invece impossibile. Nessuno vuole difendere Trump, che si trova agli antipodi del mio pensiero, ma la realtà è quella.
L’Europa ha speso, solo in armi, 132 miliardi, altri in aiuti economici e finanziari (di tutto questo quanto ha speso l’Italia? Non lo dicono). Gli USA 300 in armi più il resto. Per ammissione dello stesso Zelensky, la metà degli aiuti è scomparsa e non è peregrino pensare che una buona parte delle armi sia stata e continui a essere venduta a gruppi terroristici e altro.
Senza parlare dei danni inferti alla economia europea dalle sanzioni. Alla scomparsa del welfare e ai milioni di nuovi poveri.
Senza parlare di mezzo milione di morti e a un’intera generazione di giovani ucraini spazzata via, fra morti e mutilati.
È ormai chiaro a tutti che le élites europee, a cominciare da Macron, dalla bomberlayen, finendo alle meno importanti ma più urlanti Picierno e Kallas, tifino per la guerra e non vogliano la pace. Per questo sarebbe il caso di mandare la Picierno al fronte. Possibilmente in prima linea.
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Giancarlo Selmi