Il Tar boccia le proroghe sugli stabilimenti balneari voluti da Salvini

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Chi l’avrebbe mai detto?

Il Tar boccia le proroghe sugli stabilimenti balneari voluti da Salvini, che ora strepita e protesta.
Allora, guardate, funziona così. Metto qui il manualino della Lega per capire il gioco che fanno.
La Lega propone “qualcosa” a favore di chi ha soldi, potere, risorse, privilegi, monopoli, oligopoli, franchigie varie. Per chi conta, in breve.
In genere, quel qualcosa consiste nel proteggere o ampliare il privilegio o le risorse di quella ristretta, potente e settaria categoria. Esercizio che quasi sempre prevede l’imboccare contromano la strada del rispetto dei consumatori, dei principi dell’uguaglianza di fronte alla legge, della concorrenza e non di rado del più basilare buon senso posto alle fondamenta di uno stato di diritto.
Ciò si traduce sistematicamente nell’illegittimità (tecnica), non validità o addirittura incostituzionalità delle proposte della Lega.
Conseguentemente, il primo che fa ricorso contro quel “qualcosa” costringe l’ultimo tribunale dell’ultima provincia d’Italia ad accoglierlo perché sarebbe in contrasto anche con il codice di Hammurabi, se fosse ancora in vigore.
Il risultato è che la Lega, resa ridicola per l’ennesima volta, dice che i giudici fanno politica e tira su consenso con la retorica del “ce l’hanno con noi”.
Sono a ciclo continuo. Fanno così dal giorno zero.
.
Leonardo Cecchi