DA REDAZIONE
Eric Salerno da REMOCONTRO –
La Cisgiordania nel mirino di Israele: una guerra annunciata. E con l’insediamento euforico di Donald Trump alla Casa Bianca l’attenzione si è spostata. L’Ucraina di Zelensky e la Russia di Putin sono salite nelle graduatorie. «Mentre l’Europa guarda altrove», denuncia Eric Salerno.
“L’intelligenza artificiale, sempre più difficile da comprendere e l’ansia per i mercati di oggi e soprattutto di domani distraggono, a dire poco, dalle vicende mediorientali. Come avvenne molte volte in passato il momento appare opportuno per lanciare una nuova guerra. O allargare una di quelle esistenti.”
Con Trump alla Casa Bianca, Israele attacca in Cisgiordania
Negli ultimi due mesi, quarantamila donne, uomini e bambini palestinesi sono stati sfrattati dalle loro case nei campi profughi in Cisgiordania. Le abitazioni sono ruderi, le strade d’accesso spianate. E il governo israeliano fa sapere che le operazioni “anti-terrorismo” andranno avanti, che i carri armati mandati a reprimere il dissenso nella zona di Jenin resteranno nella città palestinese per almeno un anno. Il mondo guarda con sempre più distrazione il massacro compiuto dalle forze armate israeliane a Gaza. Al massimo si chiede se la fragile tregua reggerà o se le operazioni militari israeliane riprenderanno. Pochi europei, pochi italiani, guardano alla Cisgiordania occupata. L’opinione pubblica è da sempre distratta. Guarda poco le cartine. Fatica a comprendere la differenza tra frontiere vere o provvisorie.
Dagli Anni 90 obiettivo Cisgiordania
Negli anni novanta, il premier Netanyahu e i militari prepararono un piano d’azione da tirare fuori dal cassetto nel momento opportuno. Non pensavano a Gaza, striscia appiattita in riva al Mediterraneo ma al territorio della Palestina che va da Gerusalemme al fiume giordano. Due anni fa si stimava che l’area aveva una popolazione di 2.747.943 palestinesi e oltre 670.000 coloni israeliani, di cui circa 220.000 vivono a Gerusalemme est, la parte occupata della città santa.
Oltre il Giordano, in Giordania
Secondo il piano che risale a quasi trent’anni, le forze armate calcolarono che sarebbero stati sufficienti due o tre giorni al massimo per cacciare buona parte dei palestinesi oltre il Giordano e fin dentro la Giordania, uno dei pochi stati arabi con cui Israele, ha un trattato di pace. Per Netanyahu e anche per molti dei leader a sinistra come lo hanno proceduto alla guida di Israele, la Giordania è lo stato Palestinese. La Cisgiordania, invece, per loro è la terra di Israele. Per comprendere meglio questa rivendicazione è sufficiente guardare una carta geografica della regione. La terra promessa che Mosè secondo la bibbia aveva visto dai monti della Giordania è oggi la terra abitata dai palestinesi: Ramallah, Nablus, Jenin, Hebron, Gerusalemme Est. Alle loro città, corrispondono nomi e località ebraiche. Per questo nella piattaforma politica del Likud, il partito di centro destra che portò Netanyahu al potere, aveva come suo primo obiettivo quello di creare uno stato ebraico dal Mediterraneo al fiume giordano.
L’attacco palestinese per prendersi tutto
“L’operazione militare per cacciare i palestinesi dalla Cisgiordania doveva scattare se e quando i palestinesi avessero attaccato un insediamento ebraico in Cisgiordania o a Gerusalemme. In pratica un’operazione come quella che fu lanciato il 7 ottobre 2023 contro le comunità accanto a Gaza. La striscia è stata appiattita, almeno 50 mila gazawi sono morti, due milioni sono abbandonati nelle rovine e non sappiamo se e quando torneranno a vivere sulla loro terra. E il governo israeliano, con il sostegno di buona parte della popolazione ebraica, guarda ora alla Cisgiordania.”
***
VIDEO VERGOGNA
Trump pubblica un video sulla Gaza del futuro
“Donald Trump lancia la sua ultima provocazione sulla sua piattaforma social Truth. Il presidente americano ha pubblicato una clip generata dall’intelligenza artificiale in cui illustra la sua visione per il futuro di Gaza. La nuova Striscia di Gaza secondo Trump prevede resort, ville, piscine, party e yacht di lusso. Nelle immagini si vedono una sua statua d’oro, Musk in spiaggia e Trump e Netanyahu che bevono un drink in piscina. Nel sottofondo una canzone recita: “Donald Trump ti rende libero, porta la luce, basta paura. Trump-Gaza finalmente è qui” e parla di un futuro dorato e brillante.”
.
Articolo di Eric Salerno dalla redazione di
26 Febbraio 2025