In piazza per l’Europa, con la nostra Costituzione in mano

DA REDAZIONE

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E’ arrivato il punto di non ritorno.

Dopo 80 anni di pace e di (faticosa) democrazia, dopo quasi 70 anni di Europa ufficiale, lo stravolgimento dell’assetto mondiale e l’abolizione delle regole democratiche attuato da Trump impone ai popoli europei, ai governi europei, di agire.

Tempo non ce n’è. Il mondo è in mano a quelli che bisogna chiamare con il loro nome, dittatori. Non hanno preso i paesi con i carri armati, ma questo sono. Eletti come Hitler e Mussolini e poi trasformatisi in pericolosi autocrati nazionalisti decisi a ribaltare le democrazie basate sui diritti internazionali, sul rispetto dei confini, dei diritti civili, della dichiarazione per i diritti dell’uomo, decisi a dominare con la forza urlando che sono stati eletti e decisi a diventare sempre più ricchi, loro e i loro amici. Trump e Putin sono uguali, sulla stessa scia Nethanyau, Milei, Orban, e altri.

Ci rassegniamo? Chi ha la mia età ha la forte tentazione di chiudersi  in casa, barricarsi nel proprio piccolo mondo antico e smettere anche di informarsi, con un rigetto totale verso il mondo e verso il proprio paese. Ma è sbagliato.  Noi di Articolo21 non lo facciamo. Per questo credo che sia opportuno aderire e partecipare alla proposta di Michele Serra di “una piazza per l’Europa”, piena solo di bandiere blu europee e piena di proposte per una Europa che torni ad essere unita e con gli obiettivi che abbiamo sempre condiviso.

Non vogliamo una Europa che debba prendere tutte  le decisioni all’unanimità, non vogliamo una Europa bellicista, vogliamo un’Europa pacifica e pacifista, un’Europa dalla parte dei lavoratori e del welfare, un’Europa che accolga i migranti ordinatamente e solidalmente e capisca che sono loro il futuro e non la fine della democrazia. Questa Europa attualmente non c’è, ma il fatto stesso che esista e possa migliorare è l’unico argine possibile all’assalto degli americani e dei russi a tutti noi, perché questo è: siamo sotto attacco. E se qualcuno ha dei dubbi ripassi quello che è accaduto  nelle ultime settimane.

Non è il migliore dei mondi possibili questa attuale Europa, ma ancora non superiamo i confini dei nostri paesi con i carri armati, non cambiamo le carte geografiche, ancora applichiamo le regole del diritto internazionale, ancora crediamo nell’ONU, nell’OMS, nella scienza, nelle organizzazioni sindacali, nella cultura come fattore di crescita, nella bellezza, nel rispetto…e non chiamiamo più “imbecilli” e “ritardati” le persone sfortunate colpite dalle fragilità (come ha imposto Milei in Argentina), ancora non ci facciamo le flebo di amuchina, come suggerì Trump durante il covid, e nemmeno andiamo a servire bevande avvelenate agli oppositori in giro per il mondo.

Andiamo in piazza per l’Europa, e per migliore la nostra Europa. Andiamoci con  bandiere europee e non di parte, non meravigliamoci se vedremo anche persone con cui condividiamo poco, portiamoci se possibile in mano la nostra Costituzione, perché è quella l’ Europa che vogliamo, basata sui principi immortali della nostra Carta.

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Articolo di Barbara Scaramucci, Presidente onoraria di

1 Marzo 2025