Il banco vince sempre?

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

 

Se ho capito bene, riassumendo dall’inizio le ultime settimane, la vittoria di Trump alle elezioni USA fa virare improvvisamente la politica verso l’Ucraina, ha preso il potere un affarista e vuole fare affari, non guerre senza guardare in faccia a nessuno, così contatta il “nemico” Putin con il quale sembra voler spartire ciò che rimane di quello stato, tutti gli altri non contano, inclusa la stessa Ucraina alla base della disputa internazionale, per lui sono solo pesi inutili, rami secchi da tagliare.
L’Europa, preso atto del cambio di guardia, decide di comunque confermare un incrollabile sostegno militare all’Ucraina dicendo di di poter fare da sola.
Trump vede Zelensky per un accordo sul rientro delle sue spese militari attraverso la cessione di terre rare ucraine, Zelensky, dopo aver dichiarato l’accordo importante per il suo paese e detto di non poter fare a meno del supporto americano, di fronte alle telecamere litiga comunque prima con Trump e poi con tutto il suo staff facendo proprio quello che gli era stato detto di non fare, ovvero non approfittare dell’occasione per divagare dal soggetto della riunione parlando di Putin, guerre e torture che erano fuori tema, così Trump alla fine perde la pazienza e chiude la riunione (era a casa sua) per poi allontanare Zelensky che si era comunque fermato per un’ora credendo di poter firmare ugualmente l’accordo.
Intervistato dai media locali, il capo di stato maggiore di Kiev dichiara che Zelensky ha fatto bene a comportarsi così con Trump (poteva dire diversamente?) ma ora l’Ucraina era “fottuta”.
L’UE si riunisce con Zelensky osannandolo ad eroe che resiste al tiranno che è ora al potere negli USA e conferma l’incrollabile sostegno alla guerra in corso con l’aumento delle spese militari.
Anche se Zelensky e l’UE hanno sempre affermato che senza gli USA non possono continuare la guerra, Starmer (GB) dice che serve un esercito di 30.000 “pacekeeper” europei, ignorando del tutto l’affermazione di Putin che è per lui “inaccettabile” la presenza militare straniera sul territorio ucraino preludendo, nel caso, ad una guerra anche con noi, Macron (Francia) propone una tregua di un mese, fingendo di non sapere che Putin l’ha già esclusa più volte perché, dice, lui punta ad una pace duratura e non a dare all’Ucraina la possibilità di un riarmo.
Trump su X scrive che in Ucraina servirebbero delle elezioni per avere un leader con un mandato affidabile, Zelensky replica immediatamente che non è facile sostituirlo perché dovrebbero anche impedirgli di candidarsi facendo capire che non le farà ed aggiungendo poco dopo che in ogni caso serve il supporto (militare) americano per raggiungere la pace duratura che ha in mente lui, così Trump replica di averne abbastanza e che questa è la peggior cosa che poteva dire e subito dopo ordina di interrompere tutti gli aiuti militari all’ucraina che non sono ancora sul campo, ovvero compresi quelli in itinere.
Mentre in EU si pensa di utilizzare i miliardi russi ora congelati per finanziare la guerra, aggiungendo così debito al debito in caso di prevedibile sconfitta, non è chiaro se Trump spegnerà anche i satelliti sull’area di conflitto rendendo impossibile governare il lancio dei missili già in possesso di Zelensky, in ogni caso, secondo gli analisti, la mancanza di forniture americane farebbe finire le munizioni agli ucraini entro la piena estate e se togliesse la logistica ed il supporto remoto, cosa probabile, forse in qualche settimana l’esercito sarebbe sconfitto dai russi, il tutto nonostante la produzione ucraina che si attesta al 35% del fabbisogno totale e gli aiuti europei che soo intorno al 30% a causa della mancanza di armi sufficientemente potenti e senza tener conto che per i nuovi approvvigionamenti dall’EU, con armi provenienti comunque dagli USA, servono settimane se non mesi.
Qui la storia si ferma in attesa di sviluppi, ma tutto questo mi ricorda alcune cose:
1 – Trump si comporta come il marchese Onofrio Del Grillo, io sono io e voi non siete un… (ma in fondo un po’ anche Putin).
2 – l’UE sembra quel tipo che sta guidando la sua auto quanto la radio interrompe le trasmissioni dicendo “Attenzione! c’è un pazzo che sta guidando contromano sull’autostrada” e lui replica “Uno solo? Qui tutti stanno guidando contromano!”
3 – il vero retroscena sta forse nell’assioma allegorico che i sognatori (in questo caso il popolo) costruisce castelli in aria, i pazzi (i nostri capi di stato UE) li abitano e gli psichiatri (i capi di stato delle superpotenze) li affittano… e il popolo paga.
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Pierluigi Ferdinando Pennati