DI LEONARDO CECCHI
“Siamo un Paese sovrano”
Salvini tuona così oggi.
Non per difendere l’Italia da ingerenze straniere.
Non per difenderla dai dazi minacciati da Tump.
Non per ribadire un “no”, secco, alla svendita della sicurezza a Musk.
Ma perché da Bruxelles hanno inviato una lettera dove gli chiedono di applicare criteri di trasparenza ed equità sul decreto indennizzi, quello che obbligherà i nuovi gestori delle concessioni balneari a indennizzare i vecchi. Tradotto: per favore, non fate marchette e non aggirate le normative europee per proteggere una corporazione, quella dei balneari.
“Siamo un Paese sovrano”, minaccia.
Un principio sacro strumentalizzato per difendere un probabile nuovo abuso ai danni delle moltitudini e a vantaggio di pochi.
Viviamo un Alto Medioevo. Circondati da rovine, in mano a tribù prive della benché minima alfabetizzazione istituzionale.
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Leonardo Cecchi