Europa: più Ventotene, meno Von Der Leyen

DI MICHELE PIRAS

 

L’Europa nei quattro anni appena trascorsi si è già riarmata, segnando un agghiacciante balzo in avanti sia nell’acquisto che nella vendita di armi, sia per uso proprio degli Stati Nazionali che nelle forniture all’Ucraina. L’importazione è cresciuta del 155% e l’Italia che “ripudierebbe” la guerra ha stabilito il record fra i Paesi produttori, salendo al 6º posto con un aumento del 138%: l’industria bellica Made in Italy è quella che è cresciuta di più.
Non scherzano i tedeschi di Rheinmetal, gli svedesi di Saab, gli inglesi.
Tutto ciò mantenendo intatti i programmi di armamento preesistenti negli anni precedenti: dagli F35 a tutto il resto.
– 996 aerei e 342 elicotteri da combattimento, 403 carri armati, 7 navi da guerra, 41 sistemi missilistici sono i sistemi d’arma acquistati dagli Usa, il 64% del totale.
– 214 cacciabombardieri e 22 navi acquistate portano il tricolore, in questo caso francese.
Sono i dati del Sipri svedese, il più autorevole osservatorio europeo del settore, e dimostrano una cosa sola: che abbiamo bisogno di più Europa, più politica, più diritti, giustizia sociale, cura del territorio e delle persone, più pace.
Non certo di più armi né di più debito contratto per far diventare questo Continente una immensa caserma.
Più verità e meno cavolate.
Più Ventotene, meno Von Der Leyen.
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Michele Piras