DI MARIO PIAZZA
Michele Serra da Formigli ha citato inopportunamente Draghi ma, anche se basterebbe, non è quella la ragione che mi terrà lontano dalla manifestazione di sabato.
Neppure mi sento di criticare chi parteciperà per sostenere un’idea astratta di Europa o chi proverà a cambiare in corsa le parole d’ordine della manifestazione per trasformarla in un appello alla pace ma io non ci sarò, nè in carne nè in spirito.
Io la penso diversamente e non mi troverei a mio agio nel frustare un cavallo morto che anche quando era vivo non ha mai voluto galoppare nella direzione giusta. Ho amato quel cavallo quando cancellava le frontiere e unificava le valute ma nei 25 anni trascorsi da allora non ne ha più azzeccata una. Le sue redini erano e sono nelle mani di quei poteri occulti di cui Draghi era parte integrante e che occulti non sono affatto e che, una cazzata alla volta, ci hanno trascinato nel baratro politico, economico e sociale in cui ci ritroviamo.
Volete la guerra o i condizionatori?
Basterebbe ma c’è di peggio perché l’unica cosa che rimane da fare a un cavallo morto è puzzare di morte, ed è quello l’odore che io sento mentre le peggiori destre imperversano ovunque, mentre Ursula compra armi inutili coi soldi nostri, mentre Macron spolvera il suo arsenale nucleare.
Io credo che per noi Europei montare a cavallo sia di importanza vitale per non rimanere schiacciati tra le vacche americane, i tori russi e le bufale cinesi.
Per questo dovremmo rassegnarci a seppellire quello morto e affrettarci a trovarne un altro.
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Mario Piazza