DI ALFREDO FACCHINI
Mettiamola in questi termini.
L’Europa di Bruxelles è come una squadra di calcetto dove ogni Paese è un giocatore. Per anni, la squadra ha sonnecchiato in panchina, cullata dalla madrina America col “biberon” della NATO. Ora però vuole rimettersi in forma e potenziare la “Difesa”. Peccato che servano “steroidi” da 800 miliardi per raggiungere le performance che sogna.
Allora come finanziare questa epica rinascita?
A) Più libertà di spesa: normalmente, ci sono regole rigidissime su quanti soldi un paese può spendere, ma verranno allentate per permettere ai governi di investire in difesa.
B) Prestiti dall’UE: l’Unione Europea chiederà soldi in prestito, magari con una banca ad hoc, e li presterà ai paesi per investire in eserciti e difesa.
C) Riutilizzo di fondi già disponibili: ci sono soldi destinati a progetti generali (come costruire strade o sostenere le imprese) che alcuni paesi potranno decidere di usare per scopi militari.
Traduzione.
A) Ragioneria creativa: ricordate quelle noiosissime regole di bilancio che bloccavano l’Italia anche solo a comprare un caffè? Sospese! Da oggi, deficit sì,
ma solo se spendi in carri armati con il WiFi.
B) Perché indebitarti da solo quando l’UE può farlo per te? Prendiamo soldi a prestito (tanto paga Pantalone… cioè, i tuoi nipoti nel 2050), li infiliamo in una “Banca del Drone”, et voilà: anche la Francia potrà comprarsi sottomarini a forma di baguette.
C) Riciclaggio sporco di fondi etici: Ponti? Agricoltura bio? Macché, meglio la versione esplosiva del PIL!
Ma poi: non dovevano fare l’esercito europeo?
(L’effetto Serra nuoce gravemente alla salute)
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Alfredo Facchini