Una bella penna

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Serra: intellettualmente onesto

Michele Serra è quel che si dice “una bella penna”, nessuno può negarlo dopo il suo discorso di ieri alla manifestazione pro-Europa. Credo anche che a differenza di Calenda o della Segre sia intellettualmente onesto, lui non ha botteghe da difendere o vergogne da nascondere con la retorica.

Ma è pur sempre retorica

Però è pur sempre di retorica che stiamo parlando, l’arte di convincere chi ti ascolta a prescindere dalla realtà. Un po’ come dire “viva la mamma” davanti a una platea di orfanelli abbandonati, possiamo commuoverli anche se la mamma di cui parliamo è stata pessima o addirittura non è mai esistita.

Sbagliato accomunare migranti con ucraini dimenticando i Palestinesi

Un solo passaggio del discorso mi ha fatto davvero incazzare, quando Serra ha associato la salvezza dei “migranti che ricacciamo in mare” alla “resistenza degli Ucraini”. Una simile acrobazia storica, etica, sociale e fattuale non posso concederla a nessuno, neppure a una bella penna in buonafede e meno mai se il nostro retore nel suo enfatico discorso non ha trovato spazio neppure per una piccola frase sul genocidio dei Palestinesi, come se Mamma Europa con quella mostruosità non avesse nulla da spartire.
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Mario Piazza