DI MARIO PIAZZA
«Je ne suis pas d’accord avec vous, mais je me battrai pour que vous ayez le droit de le dire»
Ma se questa frase Voltaire non l’ha mai detta, la regola aurea e planetaria che imporrebbe di rispettare sempre le idee degli altri da dove cavolo viene?
Può andar bene se si parla di calcio o del luogo delle prossime vacanze, roba innocua che lascia il tempo che trova, ma se certe idee escono dal cervello di chi le pensa e si trasformano in parole di propaganda che a nostro avviso potrebbero creare un danno a noi stessi o alla collettività oppure offendere i principi in cui crediamo perché mai dovremmo rispettarle?
Io penso sia vero il contrario, penso sia un dovere esprimere con la massima forza il proprio disprezzo per le idee malsane che da un paio d’anni sono uscite dalle fogne cerebrali dove ristagnavano.
Dovrei rispettare il culto del lusso e il disprezzo della povertà della Santanchè?
O il razzismo camuffato da patriottismo di Meloni e Salvini?
O l’omofobia di Vannacci?
O la voglia di olio di ricino di La Russa?
O il penoso maschilismo del sindaco di Terni?
O l’elogio delle trincee di Calenda?
Ma fatemi il piacere!
Il catalogo di idee e personaggi che riscuotono il mio disgusto si allarga giorno dopo giorno così come la platea di chi li sostiene e a restringersi è soltanto la decenza che limitava le occasioni di scontro. E se la decenza ha smesso di essere un limite per loro deve valere anche per me, per questo se mi fate schifo rivendico il diritto di dirvelo forte e chiaro.
.
Mario Piazza