“Quel tifo violento che fa vergognare Latina”

DI FERDINANDO TRIPODI

 

Ieri a Latina ha perso lo sport, e la civiltà

Doveva essere una delle tante partite sul rettangolo di gioco ieri a Latina invece è finita non solo con la sconfitta che ci sta durante una partita di calcio, lo sport è questo, ma cosa ancora più grave con l’episodio che ha coinvolto personalmente un calciatore del Latina.

Tamir Berman, mentre andava via con la sua auto, è stato circondato da un gruppo di tifosi all’altezza dell’incrocio tra Via Calatafimi e Via Giugliano. Fermate le auto, da un mezzo sono usciti alcuni aggressori che hanno rotto il il lunotto posteriore della vettura di Berman, per poi aggredire il calciatore con un pugno al volto.
Berman, dopo l’aggressore, è tornato al Francioni per farsi curare dai sanitari della squadra.

 

Oggi Invece di raccontare lo svolgimento ed i vari esoneri interni, sarebbe opportuno concentrarsi e parlare della vergognosa aggressione che un nostro calciatore ha subito da parte di un gruppo di balordi.

Non ci sono scusanti difronte a tali atti, non ci sono perché, ma, però, quando la tifoseria si trasforma in branco violento finisce lo sport.

Ci saranno gli organi preposti che prenderanno le decisioni del caso, come cittadino di Latina sono allibito che certi personaggi entrino ancora in un campo di calcio, senza distinguere lo sport con la violenza, senza mettere in conto che durante una gara si può perdere e si può vincere.

Mi auguro e con me tutta la Città che gli aggressori vengano individuati e puniti così come la legge prevede.

Un grande abbraccio al Calciatore Berman, al quale va tutta la vicinanza della Latina di Valore.

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Ferdinando Tripodi