DA REDAZIONE
Andrea Sparaciari dal giornale LA NOTIZIA –
Armi e gas

L’Italia spenderà di più in armi, arrivando al 2% del Pil. Compreremo più gas naturale (quello Usa è il più costoso sul mercato). Le imprese italiane investiranno 10 miliardi di euro negli Usa (mentre non investono nel nostro Paese). Il tanto atteso incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e la premier Giorgia Meloni è andato esattamente come molti avevano previsto: il tycoon che attendeva le offerte della vassalla Italia e Meloni che offriva al monarca di tutto. Il conto finale, a spanne, fa una trentina di miliardi.
I grandi complimenti
In mezzo le grandi effusioni tra il presidente Usa e la premier italiana, prima rappresentante del Vecchio Continente a varcare la soglia dello Studio Ovale dall’annuncio delle tariffe. Salamelecchi per indorare l’amara pillola. “Mi piace, è una grande leader, sta facendo un lavoro eccezionale. Sono orgoglioso di lei, la conoscevo sin dall’inizio, so che ha grande talento”, dice Trump, stando alla narrazione che vuole l’Italia partner privilegiato degli Usa, ponte con la Ue. E ancora: “Meloni sta facendo un ottimo lavoro, è una fantastica persona, la nostra relazione è ottima. Amo l’Italia e l’Italia ama Trump. L’Italia può essere il nostro miglior alleato in Europa, ma solo se Meloni resta il primo ministro”, ha detto tra le tante smancerie, il presidente americano. Un amore sfociato nell’invito al tycoon a far visita a Roma, occasione per organizzare anche un incontro con il resto dei paesi Ue.
Meloni regala pezzi del Paese
Ma poi, al di là dei complimenti e dei sorrisi, la realtà è chiara: la premier è andata da Trump per offrire pezzi del Paese. Tanto che l’Italia al prossimo vertice della Nato annuncerà che “arriverà al 2% del Pil” per le spese militari, “come richiesto”, ha detto Meloni, “l’Europa è impegnata a fare di più, sta lavorando sugli strumenti per consentire gli Stati membri ad aumentare le spese per la Difesa”, ha aggiunto. “Non abbiamo discusso di Starlink, abbiamo discusso della difesa, dello spazio, di alcuni ambiti in cui lavoreremo insieme come la missione su Marte. Quindi ci sono tante cose che faremo insieme”, ha sottolineato Meloni.
E ancora: “L’Italia dovrà aumentare le importazioni di gas liquefatto e anche sul nucleare stiamo cercando di svilupparci e su questo potremo lavorare insieme”, ha proclamato la premier, assicurando che “le aziende, le imprese italiane investiranno come hanno già fatto per molti anni. Ma soprattutto nei prossimi anni, circa 10 miliardi verranno investiti e questo mostra quanto le nostre economie siano interconnesse”.
Sui dazi nessuna novità
Per quanto riguarda la questione dazi, nessuna nuova per l’Italia, anche se Trump si è detto “fiducioso che ci sarà un accordo al 100%” con l’Europa. Poca cosa. O meglio, molto male per noi, ma benissimo per gli Usa, secondo Trump: “Vedrete che i numeri sono astronomici, stanno entrando enormi quantità di denaro grazie ai dazi”, ha detto soddisfatto. Donald ha poi negato di aver definito gli europei “parassiti”, subito sostenuto dalla fida Giorgia, pronta a testimoniare che la definizione era stata usata da Jd Vance e Pete Hegseth, con Trump che aveva “solo” detto di essere d’accordo.
L’autospot della premier
E dopo aver concesso di tutto di più, Giorgia si è lanciata nel solito autospottone promozionale, sottolineando quanto lei e il presidente Usa siano vicini: “Con Trump condividiamo molte battaglie, dal contrasto all’ideologia woke, alla battaglia contro l’immigrazione illegale, passando per quella contro le droghe”. E per dimostrare che lei sia la “donna” del tycoon nel Vecchio Continente ha puntato proprio sull’immigrazione: mentre Trump dichiarava “Sulle deportazioni stiamo facendo un ottimo lavoro, stiamo scacciando i criminali da questo Paese”, Giorgia proclamava: “Avete tutti visto le politiche dell’Unione europea dell’ultimo anno e mezzo e di come stanno cambiando. Ora parliamo di come fermare l’immigrazione illegale, lavoriamo con i paesi di transito e alle regole sul rimpatrio. Le cose stanno cambiando anche grazie a ciò che l’Italia ha fatto”.
Finita la sbornia di baci e abbracci, Meloni è ripartita alla volta di Roma, dove oggi riceverà a Palazzo Chigi il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in un bilaterale alle 13 in compagnia di Antonio Tajani e Matteo Salvini. Chissà cosa cederà questo giro.
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