La riforma Rai basta a guarire l’informazione in Italia? L’altra faccia del caso-Borrometi

DI GIUSEPPE GIULIETTI

REDAZIONE

 

Da ARTICOLO VENTUNO – 

In attesa di quella riforma della Rai, che non ci sarà, l’agenzia Italia, di proprietà dell’Eni, dunque pubblica, ha accompagnato alla porta il condirettore Paolo Borrometi.

Al di la dell’affetto per Paolo, un amico leale e coraggioso, presidente di Articolo 21, non possiamo non svolgere qualche riflessione.

Paolo Borrometi (nella foto) è uno dei cronisti che ha ricevuto dal presidente Sergio Mattarella una specifica onorificenza per le sue battaglie contro la mafia. E per questo suo impegno, ormai da anni, è costretto ad una vita sotto scorta. Di recente è stato indicato quale presidente della Fondazione Piersanti Mattarella, non occorre grande fantasia per comprendere che si tratta di un incarico delicato e di tipo fiduciario.

In qualità di presidente di Articolo 21 non ha esitato a denunciare bavagli e lacci che stanno soffocando il diritto di cronaca, a partire dalla progressiva abolizione della tutela delle fonti. Si aggiunga che l’agenzia è ancora di proprietà dell’Eni, dunque pubblica, da tempo è nel mirino del senatore Antonio Angelucci, che vorrebbe acquistarla per realizzare il polo editoriale della destra estrema, alla faccia del conflitto di interessi!
Per questo la vicenda di Paolo Borrometi non può essere archiviata come un’ordinaria vicenda contrattuale sindacale.
Per questo chiediamo alle istituzioni di garanzia, alle forze di opposizione, alle organizzazioni professionali di alzare la voce, prima che sia troppo tardi, anche per gli stolti che ora se la ridono.

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Articolo di Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale di

18 Aprile 2025