DI CLAUDIO KHALED SER
PATRICK ZAKY non era solo in Tribunale.
O meglio, non era il SOLO caso su cui si dovevano pronunciare i Giudici.
Sul tavolino a latere, c’erano altri 738 fascicoli in attesa di giudizio.
311 di questi riguardavano detenuti in attesa di giudizio, quindi non ancora processati, che per la 15a volta venivano rinviati a nuova udienza.
Se ne parlerà tra DUE MESI, ma nel frattempo stanno in galera.
Altri 369 NON CONTENGONO nemmeno una denuncia ma solo il foglio di arresto da parte della Polizia per “sospetta attività illecita”.
Impossibile sapere a cosa si riferisce la “presunta attività”.
Costoro non hanno nemmeno la facoltà di nominare un DIFENSORE dato che non esiste notizia precisa di reato.
Ma stanno lo stesso in carcere
58 imputati sono stati già condannati in primo grado per “attività sovversiva” a 15 anni di carcere solo per aver pubblicato sui social (Facebook, Twitter, Instagram) post critici contro il Governo egiziano.
Ogni volta che Zaky si presenta in aula, il suo dossier é con gli altri 737.
Mi pare evidente che i Giudici manco lo guardano, rinviando di volta in volta l’esame della pratica.
Tra questi c’é anche RAMY SHAAT, un attivista Palestinese, sposato con una insegnante francese di Scienze Politiche.
Arrestato TRE ANNI FA in seguito ad una denuncia anonima e rinchiuso come Patrick a Tora.
Solo ieri il legale di Shaat ha potuto consultare il fascicolo del suo assistito: E’ COMPLETAMENTE VUOTO.
Non c’é traccia nemmeno dell’ipotetica denuncia.
I Giudici hanno comunque rinviato l’esame al prossimo mese di Marzo.
Questa é la GIUSTIZIA in Egitto.