CARO DI MAIO, NIENTE “CONTENTINI” PER ROMA

DI ANTONELLA PAVASILI

GENTILE MINISTRO DI MAIO,

ne prendo atto ma, ahimè, non mi sento di ringraziare.
E mi spiego.
VOI non PERMETTETE niente a nessuno.
Semmai è la legge, o un provvedimento avente valore di legge, quando e se venisse emanato, che consente o vieta qualcosa.

Nel caso di specie poi il “permesso” così graziosamente elargito, spacciato per generosa concessione, una specie di premio perché siamo stati bravi, non è altro che il RIMEDIO ad una grossolana svista contenuta nell’ultimo DPCM che equipara il Comune di Roma (1.287,36 chilometri quadrati e circa 2.800.000 abitanti) al Comune di Torregrotta (4,13 chilometri quadrati e circa 7.500 abitanti) o di Roccafiorita (1,17 chilometri quadrati e 187 abitanti).

Sicchè, ne prendo atto e punto.
E, già che ci siamo,col rispetto dovuto ad un Sig. Ministro della Repubblica, mi permetto di rammentarle l’importanza della comunicazione.
Le parole, signor Ministro, vanno scelte con cura, soppesate e valutate prima di essere pubblicate.
Perché se io, che sono nessuno, scrivo una smaronata sul mio profilo Facebook succede poco o nulla.
Lei invece ha il DOVERE di rispettare i cittadini italiani che rappresenta a cominciare proprio dalla forma.

I permessi, signor Ministro, almeno a me, li concedeva solo mio padre e, solo da lui, li accettavo.

Ciò detto, a titolo personale, reputo molto opportuna questa correzione di rotta auspicando che uscendo dall’alveo dei suoi profili social si trasformi in provvedimento avente valore di legge.
Perché sa, tra Roccafiorita e Roma in effetti qualche piccola differenza c’è…

Cordialità

Foto tratta dal profilo Facebook del Ministro Luigi Di Maio.