DI PAOLO DI MIZIO
È morto a 89 anni, per una polmonite non collegata al covid, il grande scrittore britannico John Le Carré (il suo vero nome era David John Moore Cornwell). Scrisse capolavori ambientati nel mondo delle spie e della guerra fredda, che lo hanno reso internazionalmente famoso, ma non è confinabile al ruolo di “scrittore di genere”. È stato al contrario uno dei più raffinati romanzieri britannici della seconda metà del ‘900. Di lui ricordo i tre romanzi che ho letto, La spia che venne dal freddo, La talpa e Tutti gli uomini di Smiley, capolavori intricati e cesellati con un profondo studio delle psicologie e una quasi maniacale attenzione ai piccoli dettagli. E ricordo una frase che scrisse in un articolo di qualche anno fa: “Noi britannici siamo vissuti nella convinzione di aver vinto la seconda guerra mondiale. Non è vero. Hanno vinto l’America e la Russia. Noi siamo solo riusciti a sopravvivere”.