NATALE … E PARE NON SIA FESTA

DI LIDANO GRASSUCCI

Ho nostalgia della folla davanti alla chiesa, dei vestiti nuovi, del profumo di carne nelle strade. Ho nostalgia di auto lavate e signore con cappotti nuovi che era la prima volta che uscivano. Ho nostalgia di litigate perchè si era sempre in ritardo e della fila in pasticceria perchè il panettone non poteva bastare.
Ho nostalgia del cinema subito dopo mangiato che era così dopo da essere già sera. Ho nostalgia dei dubbi di questa storia incredibile di un bimbo nato per caso in una grotta, scaldato da bue e asino e amato da una donna come ogni madre e sul padre tanta pazienza.
Ho nostalgia del rumore dei motori, delle file al semaforo e delle campane che usano a distesa i cristiani per dire di un nascere per tutti i nati.
Oggi ho visto far passeggiare i cani, marciapiedi vuoti, pasticcerie chiuse e chiese dove non si scambiano i segni di pace.
Strade deserte, non ci possiamo neanche baciare, sfiorare. E’ tempo di silenzio profondo e anche le parole sembrano non circolare.
Siamo nelle nostre grotte, siamo con i nostri animali a provare di riscaldare un solitario Natale, pare non sia festa.
E anche i treni non portano più a niente, indifferenti, il viaggio ci è negato.
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