DI CLAUDIA SABA
Un Mac, una tv telecomandata a distanza, un iPhone.
L’elevato è così.
Gongola tra i suoi oggetti, le sue cose, le “sue” persone.
Gongola e se la ride di gusto pensando di tenere per le palle un governo con un semplice click.
Da Letta con quel fatidico “stai sereno” a Conte con il nuovissimo “Ciao” il passo non è stato breve.
Nel mezzo, c’è solo il vuoto di un uomo che chiamarlo serpente è quasi un complimento.
Il serpente a sonagli è uno dei serpenti più pericolosi al mondo.
Un suo morso può portare alla morte, in questo caso, alla caduta di un governo.
Nei Paesi a rischio sono disponibili i sieri antiveleno per prevenire tale eventualità, ma in Italia no.
La particolarità del serpente a sonagli è il suo coraggio.
Da noi diventa “Ciao”, uno slogan poco intelligente, che suscita soltanto l’ironia dei social.
“Ciao, il nuovo stai sereno”, il siluro del serpente a sonagli verso il governo, è roba ormai già vecchia.
In quel “Ciao” l’elevato non usa l’intelligenza necessaria per essere un leader.
Un vero leader non si ripete mai.
Lui si, e pecca di presunzione.
Una presunzione che avrà l’effetto boomerang di un “Ciao” a se stesso.
Da un serpente a sonagli ti aspetti il veleno senza preavviso.
L’elevato, invece, è ormai prevedibile in ogni sua mossa.
Il primo striscia, il secondo gongola.
E c’è una bella differenza.