CONTE – RENZI, VINCE CONTE DI UN’INCOLLATURA

DI EMILIANO RUBBI

Quella di ieri è stata una mezza vittoria per Conte e una totale sconfitta per Renzi.
156 voti al Senato, compresi quelli dei senatori a vita, non ti permettono di governare in tranquillità, anzi, ti espongono a una serie infinita di rischi.
Probabilmente si andrà avanti così, navigando a vista ancora per un po’, contando sui voti di personaggi come Renata Polverini, una fiera esponente della destra sociale (ovvero quella fascista), o come la procace Mariarosaria Rossi, finora nota ai più come “la badante di Berlusconi”.

In soldoni, detto francamente: che un governo con questi numeri e queste basi possa arrivare a fine legislatura mi sembra del tutto fantascientifico.

Renzi, invece, che avrebbe voluto tanto votare contro il governo, per farlo cadere (e ci sarebbe riuscito), si è dovuto accontentare di un’astensione.
Perché il suo mini partito, se avesse dato indicazione di votare contro il governo, si sarebbe sgretolato in mille pezzi.
E anche perché, puta caso non si fosse trovato un nuovo premier per sostituire Conte e si fosse andati ad elezioni, lui sarebbe del tutto scomparso dalla scena politica.

In pratica, se fosse stata una partita di poker, ieri avremmo visto quello con la coppia di sette che va a vedere la mano di quello con la coppia di dieci, puntando quasi tutte le sue fiches.

Uno spettacolo davvero triste, da qualunque prospettiva lo si voglia guardare.

Poi vedi Salvini che cita una bestialità di Grillo sui Senatori a vita, di fronte a gente alla quale non sarebbe neppure degno di allacciare le scarpe, oppure la Meloni che urla come un’ossessa, e capisci che adesso, gli italiani, vorrebbero quella roba lì.
Vorrebbero dare il potere a dei personaggi che, in un mondo normale, provocherebbero solo imbarazzo.
Come è accaduto negli USA con Trump (con la consapevolezza che Trump avrebbe vinto di nuovo, se non ci fosse stato il Covid).

E vinceranno sempre, finché non arriverà una proposta, da parte dei loro avversari, che possa essere forte e decisa come la loro.
Adesso, semplicemente, non esiste una proposta.
Non esiste una linea.
Salvini e Meloni sono grotteschi, ma le loro idee politiche sono chiare.

Quelle di Conte non le conosce nessuno, probabilmente neanche lui.
I grillini hanno perso qualsiasi identità politica.
Il PD, dopo essere diventato un partito di centro destra con Renzi, adesso non ha proprio idea di cosa essere.

Così la destra vincerà sempre.
Se non arriverà una nuova proposta sul fronte opposto, è inevitabile.
Quello che stiamo vedendo in Parlamento, serve solo a prendere tempo.
Probabilmente poco.