DI MASSIMO RIBAUDO
Credo che tutti ricorderanno che non c’è mai stato un ministro tesserato del Partito Comunista Italiano, al Governo.
E questa è una cosa che va spiegata, ai giovani. Con chiarezza e semplicità.
I comunisti non potevano far parte dell’Esecutivo.
“Voi, no”. Erano ritenuti alleati o affini all’ideologia cardine dell’Unione Sovietica, e in quanto tali estromessi dal governo nazionale, anche quando conquistarono notevolissime percentuali di consenso. Al governo locale, ok (e i comunisti furono artefici di importantissimi modelli di sviluppo del territorio e benessere per le popolazioni locali). Ma a Palazzo Chigi mai.
Un giornalista, Alberto Ronchey, lo chiamò “il fattore K”.
Kissinger non lo avrebbe mai permesso, Kossiga neppure, perchè erano Komunists…
Adesso parliamo di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Si può fare un governo con loro?
No.
Perchè sono difensori dei White Suprematists, perchè sostengono in modo vergognoso Donald Trump che ha esaltato i Proud Boys, il gruppo neofascista e suprematista bianco americano e canadese.
Lega e Fratelli d’Italia sono legati, conniventi, finanziati – con altrettante prove evidenti se non maggiori di quante se ne avevano per i legame PCI-URSS – con gruppi suprematisti, razzisti e antidemocratici internazionali.
Salvini, per Franco Freda, è il difensore della razza bianca, e così si autoproclamò, poi scusandosi, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
I paladini dell’orgoglio e predominio WHITE.
Cari pigiatasti democratici che come Ezio Mauro affermate che il PCI “è un partito che non sarebbe dovuto esistere”, adesso siete con le spalle al muro. Non potete cincischiare con Meloni e Salvini.
Chi di fattore K ferisce, di fattore W perisce. Siete dei luridi ipocriti, giornalisti falsamente democratici, e se ne stanno accorgendo in tanti.