SALTA SANREMO? CE NE FAREMO UNA RAGIONE

Di Fabio Maccheroni

Forse salta Sanremo. Finalmente una bella notizia, aggiungerei. Purtroppo la storia è travolta da una montagna di ‘se’ e con un esclamativo semicollettivo che la fa sembrare meno bella di una vera bella notizia. Mi spiego: Amadeus, il conduttore (direi coconduttore dell’ultimo Festival con il conduttore, Fiorello) ‘minaccia’ di non presentarlo senza il pubblico di ‘figuranti professionisti sottoposti al test COVID’. Amadeus evidentemente pensa che il pubblico possa essere seguito come i calciatori e immagina una ‘bolla sanremese’. Ci sarebbe da sorridere. Alcuni critici sono con lui: sarebbe un dramma per la musica. Io non credo. Quanta musica vende Sanremo? Ne vendeva si tempi dei 45 giri. Poi è diventato il tempio delle stelle cadenti , delle vallette, degli ospiti pagati (con i nostri soldi?) , delle interviste ad attori e passerelle dei vip Rai. Più critiche (anche dai critici che oggi votano Sanremo) che applausi. Però oggi è un caso, perché sarebbe una ‘prima volta’. E se ne fregano se, da un anno, abbiamo vissuto migliaia di ‘prima volta’ ben più drammatiche , che giustifichiamo con il conto dei morti. Per una volta sono con Franceschini che se ne frega di Amadeus. Vero che molti programmi vanno avanti con i figuranti, come è vero però che sono chiusi cinema e teatri e concerti (più interessanti e importanti economicamente per il mondo musicale di Sanremo) da un anno. Non piangerei per Sanremo che, con o senza pubblico, è quasi completamente senza musica.