DI CRISTIANO TASSINARI
Le disposizioni dell’attuale amministrazione-Macron, ora approvate dal Consiglio costituzionale, puntano a tutelare – si legge in una nota – “gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale, in particolare, proteggendo le reti radioelettriche mobili dai rischi di spionaggio, pirataggio e sabotaggio che potrebbero derivare dalle reti 5G”.
Nei guai finiscono, però, anche SFR e Bouygues Telecom – i due operatori francesi che hanno costruito metà della loro rete mobile proprio con Huawei – e che dovranno ora ritirare migliaia di antenne Huawei 5G già installate in tutta la Francia.
Bouygues Telecom, ad esempio, ha spiegato che dovrà rimuovere 3.000 antenne Huawei entro il 2028 in zone densamente popolate della Francia e ha vietato l’uso di antenne Huawei per il 5G a Strasburgo, Brest, Tolosa e Rennes.
La Francia non ha esplicitamente vietato le apparecchiature Huawei per lo sviluppo della futura rete mobile, ma alla fine di agosto l’Agenzia nazionale francese responsabile della sicurezza informatica (Anssi) ha imposto severe restrizioni alle autorizzazioni operative, in conformità con le disposizioni della legge del 1° agosto 2019.
Dopo Regno Unito e Svezia, ora la Francia
Tempi duri per Huawei: finita nel mirino di Trump per presunto spionaggio a favore di Pechino, l’azienda cinese ha subito rigidi divieti ed esclusioni nel Regno Unito e in Svezia.
Dopo il Regno Unito a metà luglio, la Svezia è diventata alla fine di ottobre il secondo paese in Europa, e il primo dell’Unione europea, a vietare esplicitamente a Huawei quasi tutte le infrastrutture necessarie al funzionamento della sua rete 5G.
Spionaggio e guerra commerciale Usa-Cina
Le accuse di spionaggio, lanciate soprattutto dall’ex inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, sono state sistematicamente negate da Huawei, che ricorda che non è mai stata colta in mancanza di sicurezza durante i suoi 30 anni di storia, attribuendo – viceversa – l’offensiva contro di sè al desiderio degli Stati Uniti di eliminare un potente concorrente nel settore tecnologico.
Ma Huawei resta in Francia (e in Europa)
Nonostante questi “contrattempi”, Huawei ha deciso di creare proprio in Francia – entro il 2023 – un sito di produzione per le attrezzature legate alla tecnologia 5G, il suo primo stabilimento di questo tipo fuori dalla Cina.
Ciò permetterà a Huawei di avere un punto d’appoggio in Europa, nella patria dei suoi due principali competitor sul mercato delle apparecchiature di telecomunicazione; la svedese Ericsson e la finlandese Nokia, “vecchie glorie” della telefonia mobile.
L’obiettivo di Huawei è di produrre l’equivalente di un miliardo di euro di attrezzature-5G all’anno, per un mercato sempre in espansione.