LEGA, RESA O RIPIEGAMENTO TATTICO

DI MASSIMO RIBAUDO

Il pragmatismo della Lega di Salvini è cosa nota. Mentre agli elettori 5 stelle e anche a quelli del Pd un partito che cambia idea su tutto dà un po’ la nausea, i leghisti non vanno tanto per il sottile.
Il collante della Lega è l’odio per il potere centrale di Roma.
La superiorità della laboriosità nordica.

Poi Salvini può fare quello che vuole. Come ad esempio licenziare l’assessore Gallera non perchè la Lombardia ha il maggior numero di morti tra le regioni europee. No. Perchè ha garantito le ferie ai medici durante la campagna vaccinale.

E quindi la Lega non perderà elettori, secondo me, dalla comica conversione a U di Borghi e Bagnai.

Il sovranismo aveva un senso se Trump avesse vinto. Ma ha perso.
Draghi fa gli interessi (anche) della Germania, e quindi della componente dell’Europa ricca alla quale la Lombardia si sente di appartenere. Borghi Aquilini voleva l’Euro per il nord e le lirette per il sud, ricordiamolo.

Quindi adesso Draghi va benissimo, perchè striglierà il governo di Roma.

Se Draghi, grazie a un’autorevolezza che Conte non poteva avere, imporrà ai meccanismi dello Stato una più severa attenzione al controllo della gestione dei risultati, si potrebbe creare una luna di miele tra tecnocrazia e destra autoritaria.

A quel punto nascerebbero i veri problemi per le classi deboli e non tutelate.